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Parma – Palermo vista da… Giuseppe Misiano

Le ultime 8 partite del campionato di Serie B saranno decisive per tutti. Tradizionalmente, il campionato cadetto ha sempre sancito che dopo l’ultima sosta, i passi falsi o le vittorie hanno un peso specifico doppio. Sarà cosi anche per Parma e Palermo che si affronteranno sabato 31 marzo alle ore 14:00 allo Stadio Tardini.

Non è più il tempo dei rimpianti o dei programmi. Chi ha ancora da spendere sia fisicamente che mentalmente, alla fine di questi 50 giorni che separano dalla fine del campionato potrà scrivere il proprio verdetto. Le due contendenti di sabato sono divise da un solo punto a cavallo della zona Play-off: Il Palermo dentro, il Parma fuori. Ci sono arrivate con modalità diverse in quelle posizioni: il Palermo, soffrendo all’inizio alla ricerca di una sua identità e, complice qualche intervento risolutivo in sede di campagna acquisti invernale, riuscendovi al punto da aver pubblicamente dichiarato che a questo punto della stagione gli obiettivi sono cambiati. Da “consolidamento della categoria” si è passati al “Sognare di essere protagonisti nei Paly-off”, parole di Capitan Brunori.

E del resto come sconfessare queste affermazioni? Due sole sconfitte nelle ultime sedici partite, ambiente sempre più compattato (anche per l’intervento del City Group che ha concesso ai rosanero l’opportunità di condividere uno stage di allenamento in Catalogna, in casa del Girona, “consorella” del Palermo) e fiducia a mille grazie anche a una ritrovata vena del gol che ha visto al “debutto” nel tabellino dei marcatori, col Modena, ben 3 new entry: Tutino, Aurelio e Vido. I presupposti per “sognare” in effetti ci sono. Perchè non provarci? Il team di Corini ha la mente serena e gode del supporto sempre più numeroso dei suoi sostenitori, quasi 4.000 addirittura saranno presenti a Parma. La ritrovata e rinnovata compattezza della squadra certamente contribuirà a superare anche qualche possibile defezione: le ultime dallo spogliatoio evidenziano oltre a Marconi e a Bettella, infatti, anche qualche problema per Verre, Pigliacelli (influenza) e Di Mariano (postumi di una infiammazione al ginocchio), ma l’organico è finalmente ampio, motivato e certamente chi scenderà in campo darà comunque tutto per la squadra. Difficile pronosticare l’undici iniziale: Brunori potrebbe entrare a partita in corso (anche lui reduce da infortunio) e il solito 3-5-2 di Corini ha gli interpreti giusti in ogni ruolo.

Il Parma dal canto suo ha fatto un altro tipo di percorso. Per i ducali, al contrario del Palermo, il bicchiere é mezzo vuoto. Partito con i favori del pronostico, con una spesa importante in sede di mercato e con un organico straordinario per la cadetteria, oggi il Parma ha 41 punti, un cammino troppo altalenante, qualche infortunato di troppi e solo una vaga configurazione rispetto a moduli ed interpreti. Sono 30 le partite in stagione, 4 i moduli utilizzati, ben 24 formazione cambiate. In un campionato costellato da imprevisti (leggasi infortuni e squalifiche) e da difetti iniziali (carenza di esterni di ruolo), il Parma di Pecchia non è quasi mai lo stesso e cambia di partita in partita: negli undici e spesso anche nel ruolo in cui i calciatori vengono chiamati a recitare la parte.

È un dato senza dubbio sorprendente, che certifica i noti problemi del Parma, riflessi in una classifica che – a otto gare dal termine – lo vede fuori dai playoff. L’allenatore con le sue scelte ha cercato di trovare delle soluzioni che hanno pagato solo in parte senza risolvere in maniera definitiva i problemi. È oggi quasi impossibile declinare la formazione tipo dei crociati di questo campionato. Non sempre, infatti, la duttilità degli elementi rappresenta un valore aggiunto. Se non gestita bene, il confine con la classica sensazione di smarrimento diventa molto sottile. Per la partita coi rosanero Pecchia (a proposito di esterni) potrà finalmente disporre di Mihaila (che partirà dalla panchina) mentre Zagaritis ha risentito di un problema muscolare che ne mette in dubbio la disponibilità per la partita di sabato. Charpentier reduce da un’ottima partita con la sua nazionale sempre più confermato davanti alla batteria di trequartisti che comprende Vazquez, vecchia conoscenza e indimenticato rosanero; dietro ancora due mediani e linea difensiva a quattro. Buffon in porta. A detta di tutti gli osservatori Parma Palermo rappresenta una partita spartiacque. Al 90° chi prevarrà avrà molte certezze in più. Partita classica da tripla.

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Giuseppe Misiano