Sabato 15 aprile alle ore 14, allo Stadio Penzo di Venezia si affronteranno Venezia e Palermo, sfida dal sapore antico e, soprattutto, per la prima volta in laguna senza Zamparini, che ha scritto le pagine più significative degli ultimi 50 anni di calcio proprio nella storia delle due compagini. Con le ultime 6 partite da giocare gli obiettivi delle due squadre vedono oggi il Venezia più motivato a raggiungere il proprio, quella salvezza cioè per la quale gli arancioneroverdi non erano preparati a dover conseguire (alla pari di Spal, Benevento e Brescia, altre grandi delusioni del campionato cadetto); ma che al contrario delle altre squadre menzionate si sono calati nella giusta mentalità per ottenerla, essendo ancora pienamente in corsa per salvare la categoria. Da quando Vanoli è in panchina, infatti, sia nei numeri che nel gioco, la squadra si è espressa a tratti anche bene, all’altezza del suo blasone e degli obiettivi veri che dovevano essere ben altri. Si fa fatica a immaginare i lagunari, che solo la scorsa stagione erano in A, dover incorrere in una doppia retrocessione che sarebbe veramente nefasta.
A proposito di obiettivi e di motivazioni nel raggiungerli, lo stesso non può dirsi del Palermo. Lo sbandierato cambio di obiettivi (play-off invece della semplice salvezza) non ha prodotto, nei fatti, i risultati auspicati da Corini. Se guardiamo le due ultime prestazioni dei rosanero, infatti, sia col Parma che col Cosenza non solo si é ricavato un solo punto; di più, vi è stata una chiara involuzione sia nella mentalità che nel gioco. E anche Corini non ha convinto troppo con le sue scelte tattiche. Al di là di tutto però, si ha l’impressione che quella scintilla che potrebbe (o avrebbe potuto) scattare come successe l’anno scorso per raggiungere qualcosa di impensabile (non per la B in sé ma per come si è ottenuta), quest’anno non scoccherà.
Eppure nel gruppo di Corini ci sono ancora tanti protagonisti della cavalcata dell’anno scorso che “sanno come si fa”. Ma sembra evidente che le motivazioni non sono le stesse. Ci sono anche dei cali di forma (come nel caso di Brunori). Tuttavia il risultato al Penzo rimane aperto. Le due squadre non hanno le rispettive infermerie piene e se non altro ognuna di loro potrà opporre la migliore formazione del momento. Entrambe presenteranno un 3-5-2 non speculare nel senso che nel Venezia uno dei giocatori della prima linea (Cherishev) potrebbe interpretare il ruolo di trequartista avanzato a supporto degli scandinavi Johnsen e Pohjanpalo, quest’ultimo in gran spolvero avendo dimostrato di essere uno degli attaccanti più prolifici della Serie B. Nel Palermo rientrerà Valente mentre uno tra Saric e Gomes potrebbe rifiatare a favore di Damiani. Anche in avanti è previsto un ballottaggio tra Tutino e Soleri con quest’ultimo che potrebbe avvantaggiarsene. Ma sarà un dubbio dell’ultimo minuto. Il pronostico dice 1-X ma se il Palermo troverà un sussulto – mancato nelle due ultime uscite – la partita potrebbe dire ben altro…