Amstel Gold Race (1.UWT): Tadej Pogacar da “cannibale” in Olanda

di Giuseppe Ortale

Fenomenale. Cannibale. Straripante. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vince per prima volta in carriera, alla prima apparizione nella corsa olandese come accaduto a Mathieu Van der Poel nel 2018 e al nostro Damiano Cunego nel 2008, l’Amstel Gold Race (1.UWT) staccando il resto della compagnia sul Keuteberg; completano il podio di giornata un grandissimo Ben Healy (EF Education – EasyPost) che nel finale si prende la seconda posizione staccando Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers) che si deve accontentare della terza piazza.

Dopo il via ufficiale da Maastricht si forma un gruppetto di sette unità composto da Mathias Vacek (Trek – Segafredo), Leon Heinschke (Team DSM), Mattéo Vercher (TotalEnergies), Ward Vanhoof (Team Flanders – Baloise), Tobias LudvigssonAlessandro Fedeli (Q36.5 Pro Cycling Team) e Martin Urianstad (Uno – X Pro Cycling Team).

Gruppo che lascia fare in un primo momento con il vantaggio della testa della corsa che sale rapidamente a cinque minuti ma successivamente il gruppo si da una svegliata e dimezza il gap; gara lunga di 256 km e ben 33 côte che rendono la corsa molto nervosa e difficile da tenere sotto controllo. Si entra negli ultimi 100 km con il gruppo che ormai è vicino ad annullare la fuga che viene riassorbita poco prima del primo passaggio sul Cauberg.

Proprio in questo frangente di gara si forma in testa alla corsa un gruppetto molto interessante che vede la presenza di Pogacar (UAE Team Emirates), Pidcock e Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers), Tosh Van der Sande (Jumbo – Visma), Gianni Vermeersch (Alpecin – Deceuninck), Healy, Stan Van Trich (Soudal – Quick Step), Lars Van den BergKevin GenietsQuentin Pacher (Groupama – FDJ), Axel Zingle (Cofidis), Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team), Christopher Juul JensenMatteo Sobrero (Team Jayco AlUla), Arjen LivynsAndreas Kron (Lotto – Dstny).

Dietro in un primo momento si muove in prima persona Tiesj Benoot ma è il Team Bahrain – Victorious che si incarica sulle spalle tutto il peso dell’inseguimento con un ritardo sempre intorno ai 30″. Grossa caduta in fondo la gruppo che coinvolge una trentina di ciclisti dove spicca tra gli altri Dorian Godon (AG2R Citroën Team), fresco vincitore della De Brabantse Pijl – La Fléche Brabançonne (1.Pro), e Neilson Powless.

Una foratura rallenta il campione sloveno costretto a cambiare bici ai piedi del Kruisberg, 800 metri all’8,5%, ma Pogacar ha una gran gamba e si riaccoda dopo un rapidissimo inseguimento; da dietro si muove con decisione Andrea Bagioli che si porta dietro Benoît Cosnefroy, Benoot e Alexander Kamp (Tudor Pro Cycling Team). Sull’Eyserbosweg arriva l’attacco del capitano dell’UAE Team Emirates che stacca tutti tranne Pidcock e Healy; sul Keuteberg Tadej decide di mettersi in proprio con due accelerazioni che mettono k.o. i suoi avversari. Primo degli azzurri Bagioli che chiude la corsa in sesta posizione.

Cavalcata solitaria che si deve limitare a gestirsi negli ultimi chilometri e va a cogliere l’ennesima vittoria, l’undicesima in 17 giornate di corsa, di una stagione fin qui devastante per Tadej che tornerà in gara mercoledì alla Freccia Vallone e domenica alla Liegi – Bastogne – Liegi.