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L’incontenibile Erice supera in casa il Brixen nella prima semifinale scudetto

Brixen   32

Ac Life Style Erice    37                                              (P.T. 13-18)

 

Brixen Sudtirol: Muratovic 7, Eder, Hilber 4, Saranovic 6, Pruenster, Di Pietro 5, Vegni 3, Put 3, Babbo 4, Luchini, Kiesenhofer, Rabanser, Di Carlantonio, Sozio, Vikoler. All. Nossing.

Ac Life Style Erice: Masson, Firinu, Coppola 5, Basolu, Cozzi 1, Pugliara 3, Gorbatsjova 5, Terenziani, Farisè, Benincasa, Iacovello, Landri 1, Storozhuk 7, Ekoh 15. All.  Conte.

 

Arbitri: Passeri-Rinaldi

 

Sui binari delle gare di Coppa Italia e del campionato, l’AC Life Style Erice con una grande prestazione torna a battere sul loro terreno le campionesse d’Italia della Brixen nella gara-1 di semifinale per l’assegnazione del 53mo tricolore di A1 Femminile di Pallamano. La formazione ericina, senza la Tarbuch infortunata, appare ben determinata.  Si viaggia sul piano dell’equilibrio con le padrone di casa che partono bene ma Erice è guardinga e alza il ritmo. Al 10’ la Ekoh con una bordata su rigore porta a + 2 il vantaggio delle neroverdi (5-7).  Le altoatesine commettono qualche errore in fase offensiva anche se la retroguardia neroverde è molto attenta. La formazione di casa ha pure qualcosa da dire nei confronti degli arbitri. Intanto la Ekoh è scatenata con 7 marcature su 12. Brixen è a -6. A 5’ dalla fine del pt sul 10-15 c’è il primo time out ericino. La panchina di casa protesta per una rete annullata al 26’. Il tempo si chiude sul 13-18. Nella ripresa Bressanone vuol rientrare in gara ma Erice pigia sull’acceleratore e Antonella Coppola fa 23 contro i 17 di casa al 10’. Poi Brixen trova un buon momento e accorcia (23-26). L’incontro entra nella fase decisiva. Si combatte strenuamente ma la compagine di Margarida Conte mostra i nervi più saldi e fa la differenza con numeri di alta classe. Ekoh sale in cattedra. Il successo meritato per l’incontenibile Erice è cosa fatta. La gara di ritorno si giocherà al Pala Cardella sabato 6 maggio alle 18,30.

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Published by
Antonio Ingrassia