Il primo campionato di serie B post rinascita del PALERMO FC, ha regalato ai tifosi rosanero un’annata dal finale insperato. Abbiamo ampiamente sviscerato nel corso della stagione tutte le evoluzioni societarie dal momento in cui Ferran Soriano, CEO del C.G., lo scorso luglio ha presentato il nuovo organigramma societario e indicato il percorso da seguire per essere via via sempre più competitivi. Dal punto di vista tecnico la navicella rosanero ha assorbito lentamente lo scossone derivato dalle dimissioni di Baldini che ha portato alla scelta di Corini sulla panchina e a nuove strategie di mercato. L’adattamento è stato complicato e tutto l’ambiente ha infine metabolizzato questa annata di transizione (leggasi salvezza), come il primo tassello di una costruzione sempre più solida.
Ma il “destino” ha riservato una sorpresa: sebbene lo stesso Corini e qualche elemento della rosa ad un certo punto abbiano parlato di piazzamento play off, le occasioni per crederci veramante sono state eluse: la sconfitta di Parma e Venezia, il pareggio interno col Benevento, hanno detto che il Palermo non era attrezzato per l’accelerata finale dopo l’ultima sosta di campionato. Ma qualcosa ha fatto si che domani, in occasione dell’ultima partita della “regular season”, venerdì 19 maggio alle ore 20:30, allo Stadio Renzo Barbera, andasse in scena l’anticipo di un “sequel” della scorsa stagione, una partita da “dentro o fuori” con forti significati emotivi per tutte e due le contendenti. Palermo e Brescia si giocheranno tanto del loro futuro sul prato della “Favorita”. Che sarà strapiena, già in “modalità” play off come nel maggio/giugno dell’anno scorso.
Il fatto è che sia il Pisa, in caduta libera, che l’Ascoli, che soprattutto la Reggina penalizzata, non vincendo, nonostante la sconfitta rimediata dalla squadra di Corini a Cagliari, stanno regalando al Palermo l’opportunità di giocarsi al fotofinish l’ultimo posto utile per i play-off. Tre punti per la matematica certezza di giocarsi gli spareggi per la A. A solo pensarci le suggestioni che vengono in mente sono quelle dei bei tempi, dell’epoca di Zamparini, ma anche quelle recenti di meno di un anno fa in cui in 5 partite lo Stadio si riempi con oltre 150.000 presenze che spinsero i rosanero in B. Sarebbe epocale se il Palermo riuscisse anche stavolta. Ci sono 90 minuti per sapere se si potrà provare a riscrivere un altro capitolo di Storia.
Ad aggiungere sapore a questa sfida è anche il nome e il vissuto dell’avversario: il Brescia, squadra della città natale di Corini, che lo stesso tecnico ha portato anche in A in tempi recenti e che a Palermo avrà bisogno di un punto per evitare la retrocessione diretta in serie C. Un incrocio di quelli “impossibili” che solo il Calcio sa regalare. Immaginiamo lo stato d’animo di Corini, allenatore e anche arbitro dei destini delle due squadre che più di tutte ha amato. La professione però non può far indulgere ad altro che alla ricerca del risultato pieno per i rosanero.
E nelle dichiarazioni prepartita il tecnico bresciano ha ribadito la voglia di raggiugere questo obiettivo insperato, con l’aiuto del pubblico e con il conforto di avere quasi tutto l’organico a disposizione che vede out solo Elia e Di Mariano. Gli attuali asset positivi della squadra sono la “scoperta” di Buttaro a tutta fascia (destra) che porta il vantaggio di raggiungere quell’equilibrio tattico tanto ricercato da Corini; il ritorno di capitan Brunori e la rinnovata fiducia a Tutino che seppur a debito in quanto a realizzazioni può vantare una maggior attitudine a giostrare anche tra le linee svariando in tutto l’arco dell’attacco. Vido e Soleri sono anch’essi arruolabili ma la preferenza nell’undici iniziale andrà sicuramente allo scugnizzo napoletano. I lati negativi sono costituiti dal fatto che la squadra continua a prendere ancora troppi gol. E di fatto non si è mai trovato l’antidoto, almeno nell’ultimo periodo, per migliorare la fase difensiva. Ma l’importanza dell’obiettivo potrà essere decisiva su qualsivoglia considerazione di carattere tattico. Vedremo il solito 3-5-2 dell’ultimo mese.
Lo stesso vale per gli avversari. Il Brescia verrà , si, a Palermo non senza problemi: oltre agli infortunati lungodegenti Bertagnoli e Jallow, dovrà fare a meno quasi certamente di Listkowski, Olzer, Galazzi e Papetti: nessuno dei quattro partirà per Palermo. Il solo Pace ha fatto rientro in gruppo. Ma questo non dev’essere sentito come un handicap. Gastaldello, tecnico delle rondinelle, lo sa bene e ha impostato la settimana di lavoro su questi concetti: concentrazione e gestione delle nergie fisiche e mentali da opporre al Palermo a prescindere da chi scenderà in campo. 4-3-1-2 col tandem d’attacco costituito da Ayé e Rodriguez e con capitan Bisoli in mediana a guidare i suoi verso un’impresa. Partita che sfugge ad ogni logica. Sarà comunque decisiva.