Redde rationem, resa dei conti. Il Giro arriva al suo epilogo, la crono del Lussari. La classifica appiattita dei contendenti e cioè dei tre che guidano la classifica generale. Ma anche le altre posizioni di classifica ancora sono in bilico con tanti pretendenti, come ad esempio l’ambito quarto posto. Si parte da Tarvisio, 18,6km di fiato sospeso, dove le pendenze faranno la differenza. Nessuno potrà più nascondersi, si correrà in nome e per conto proprio senza aiuti di compagni, tattiche anestetiche o ipotetiche imboscate. Thomas in rosa culla il sogno di portare a Roma la “Rosa”. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo Roglic con soli 26″ di ritardo, un’inerzia! In agguato c’è Almeida nelle ultime due tappe ha accusato due lievi flessioni che sta pagando con un ritardo in classifica pari a 59″. Tra il quarto posto ritornato a Caruso dopo un solo giorno e sottratto a Dunbar dopo un solo giorno e il decimo ci solo solamente 3’19”. 18,6 km da Tarvisio al Monte Lussari. I primi 10,8 km non presentano difficoltà pianeggianti superati i quali i corridori si troveranno davanti un vero e proprio muro di 7,3 km con una pendenza media del 12,1%. Additittura i primi 5 km raggiungono i 15,3% pendenza media, con punte del 22%. L’incubo non finisce: dopo un chilometro al 3,9% ne seguirà un secondo, un chilometro all’11,9%. Mancano gli ultimi mille metri all’1,2%.