In un’intervista che ha toccato diversi argomenti Roberto D’Agati, allenatore della Nadir, ci ha raccontato il lavoro fatto con gli altri tecnici della società palermitana (Paolo Catania e Margot Falzone) che ha portato ad ottimi risultati nonostante le difficoltà. La punta di diamante è la convocazione di Gianluca Messina all’EuroJrs di Belgrado
, il talentuoso Juniores palermitano sta riscrivendo la storia del nuoto siciliano a suon di record regionali.
Gianluca Messina aveva anche ottenuto i tempi di qualificazione per partecipare al Sette Colli nei 50, 100 e 200 stile libero ma non compare nell’entry list perché il Ct della nazionale ha consigliato di non andare per preparare al meglio l’appuntamento dell’Europeo Juniores a Belgrado ai primi di luglio. Dal 30 di giugno poi Messina è atteso a Ostia per il collegiale pre-partenza.
La Nadir in questa stagione si è allenata affittando spazi acqua in cinque impianti: alla comunale in via del Fante dove utilizzano la vasca scoperta, la piscina dello Sporting Village, la piscina del Tc3, la piscina Candia e, ad inizio anno con la comunale chiusa, anche la piscina Hydra di Villabate. Sottoponendo atleti e famiglie ad orari sempre diversi, per incastrare i turni, e soprattutto a spostamenti in impianti differenti su tutta la città.
Roberto lei si è molto emozionato per la convocazione, sottolineava in un suo post che da 21 anni un nuotatore palermitano non raggiungeva questo traguardo.
Ci è arrivata la telefonata un mese fa e sapevamo di essere lì vicini anche senza tempo di qualificazione sapevamo che Gianluca poteva essere ancora tra i papabili per una staffetta. È un risultato straordinario, da 21 anni non andava un palermitano agli EuroJrs, l’ultima fu sempre una Nadir, Renata Caleca.
Noi vediamo Gianluca nelle gare, può raccontarci invece tutto il lavoro che fate prima? Quali sono i sacrifici e quali difficoltà riscontrate per gli allenamenti?
Il risultato è frutto di un lavoro collettivo e di squadra. Gianluca è l’apice ma sotto si muovono benissimo altri ragazzi, abbiamo già tanti qualificati agli Italiani e Chiara Calò al Sette Colli. I sacrifici si chiamano sveglie alle 5 di mattina per nuotare prima della scuola, allenamenti dalle 20 alle 22 tutto l’anno anche in inverno con pioggia e vento. Sacrifici sono allenarsi in quattro impianti differenti, anzi quest’anno pure cinque, un’organizzazione complicata per le famiglie. L’ultima novità sono le gare infrasettimanali che ci impediscono di allenarci in quei giorni e che messe tutte assieme insieme in fila per quanti sono i meeting sono quasi due settimane di allenamento che ci saltano.
Gianluca Messina e Andrea Battista Candela: stessa età, stesse caratteristiche e spesso stesse gare ed ora sono stati convocati insieme. La differenza è che arrivano all’EuroJrs da percorsi diversi.
Parliamo di due ragazzi fenomenali in acqua e fuori. Io ho avuto modo di conoscere Andrea ed è una persona eccezionale, sicuramente farà sacrifici enormi, perché penso che vivere da solo a Roma non è semplice. Probabilmente però dal punto di vista delle opportunità ne avrà avute sicuramente di più rispetto a noi. Per questo io a livello sportivo esalto il risultato di Gianluca, è progredito molto mentalmente. Nel gruppo di Gianluca poi ci sono molti Ragazzi forti che crescono, ma del suo livello ed età non ne ha compagni che lo aiutino nella crescita da questo punto di vista. Lui riesce a trovare quella spinta in più da altro, compresi noi tecnici che lo bombardiamo di motivazioni.
Vista la giovane età non è giusto caricarlo di pressione, ma Gianluca in questo momento è un esempio per tanti nuotatori più piccoli di lui. Il rischio che in futuro possa compiere la scelta di andare via che messaggio manderebbe?
Dalla prospettiva familiare della Nadir sappiamo che finché avremo un briciolo di energie e risorse garantiremo ai nostri ragazzi il meglio. Non ci tiriamo indietro quando siamo costretti a prendere spazi acqua in quattro impianti diversi della città, noi tecnici garantiremo la qualità degli allenamenti ai nostri ragazzi.
Dalla prospettiva del contesto regionale e della Fin Sicilia il fatto che atleti forti come Gianluca, e altri negli anni scorsi, vadano via non fa bene al movimento in generale e bisognerebbe sforzarsi di più tramite iniziative, come si fa per il fondo o la pallanuoto dove la federazione non è immobile, spero nascano iniziative anche nel nuoto. Manca la possibilità per gli atleti più forti di confrontarsi, ricordo anche quando Bossone e Savoca andarono agli assoluti senza aver gareggiato in vasca lunga, penso ancora a dei collegiali da fare insieme in modo da alzare il livello. Quando ci confrontiamo agli eventi nazionali notiamo nelle altre squadre scambio tecnico di idee e informazioni tra tecnici e atleti. Anche noi dobbiamo ampliare gli orizzonti per crescere.
Impianti a Palermo, qual è la situazione al momento? Avete interlocuzioni con federazione e/o istituzioni?
Noi non abbiamo un impianto nostro, ci alleniamo affittando spazio acqua. Siamo ospiti e anche questo incide, avendo una nostra casa sarebbe più semplice. La Federazione è a conoscenza di questa situazione a Palermo anche perché sono loro ad avvisarci. Non so chi potrebbe fare di più, dal punto di vista del nuoto si è fatto poco, la Comunale è a trazione pallanuoto e ci sta con una squadra di Serie A1 come il TeliMar, ma rispetto agli ultimi risultati del nuoto cittadino penso che questo settore meriti più considerazione.
La Comunale chiuderà per lavori forse lunghi, noi vorremmo rassicurazioni in merito perché affrontare una stagione senza è complicato non solo per noi ma perché in quella piscina si allena tutta la Palermo del nuoto. Se anche avessimo la vasca nelle migliori condizioni, ma tra tanto tempo, è probabile che non ci sarà più il movimento. Già dopo il Covid ci siamo ritrovati in meno a nuotare, specie il settore dei più piccolini. Abbiamo cercato di sopravvivere, ma senza la Comunale, o senza una soluzione alternativa, si voltano le spalle al movimento non solo agonisti ma anche master. Parliamo di una mole di nuotatori enorme.