E’ un brutto risveglio per l’Italia Under 21. Gli azzurini sono stati battuti ieri nella prima partita del girone D degli Europei in corso di svolgimento in Romania e Georgia. Un torneo nel quale la UEFA ha scelto di non fare ricorso nè al VAR (moviola in campo) nè alla Goal Line Technology (uno strumento che segnala all’arbitro se la palla ha valicato del tutto la linea di porta). E le conseguenze, purtroppo, si sono viste.
La direzione di gara dell’arbitro olandese Lindhout e dei suoi collaboratori è stata quantomeno imbarazzante. Errori da matita rossa che stanno facendo correre ai ripari perfino la UEFA, che pensa a reintrodurre gli strumenti di cui sopra già a partire dai quarti. Errori marchiani che gli uomini di Nicolato hanno pagato a caro prezzo ieri. E nessuno, salvo clamorosi risvolti, potrà restituire il mal tolto agli azzurini.
Un disastro arbitrale che inizia già nel primo tempo. Poco prima del gol del definitivo vantaggio di Barcola, l’arbitro non vede una clamoroso fallo di mano in area di Kalulu sul colpo di testa di Pirola. Errore che il VAR avrebbe potuto evidenziare ma, non essendoci, il direttore di gara ha lasciato correre fra le proteste degli azzurri.
Ancora più incredibile però è l’errore successivo nell’azione che porta al 2-1 francese. No, non stiamo parlando del tentativo scellerato di dribbling di Udogie in area, bensì dell’ennesima svista dell’arbitro olandese, che giudica regolare un’entrata a gamba tesa su Okoli. Una chiamata decisamente discutibile.
Ma l’errore più monumentale avviene al minuto 90. Con la Francia in dieci, l’Italia carica a testa bassa per cercare il pari. E lo avrebbe pure trovato, grazie al colpo di testa di Bellanova. Il difensore azzurro incrocia bene trovando il secondo pallo. La sfera sbatte sul montante e valica (almeno sembrerebbe) la linea di porta, salvata troppo tardi da Lukeba. Ma l’arbitro non ravvisa il gol, non aiutato dall’assistente di linea, mal posizionato nell’azione del gol fantasma dell’Italia. Una decisione che condizionerà definitivamente l’incontro, condannando l’Italia ad una sconfitta che non meritava.
Nel post partita, Nicolato non si appella agli errori arbitrali, parlando semplicemente di “decisioni sfortunate”. Dalla Federazione invece nessun commento ufficiale. Una sconfitta che condiziona inevitabilmente il cammino dell’Italia, condannati ormai a vincere contro Svizzera e Norvegia per assicurarsi un posto ai quarti. L’importanza di questo Europeo è capitale, visto anche che in palio c’è l’accesso alle Olimpiadi, a cui la Francia è già qualificata in quanto paese ospitante.
La partita di ieri fa però riflettere non solo il mondo del calcio italiano, ma quello europeo e perchè no mondiale. La domanda che si pongono tutti è: si può arbitrare nel 2023 senza VAR e goal line technology? Un quesito che non entra nel merito della capacità degli arbitri, anche se quelle dell’olandese Lindhout si sono rivelate, quantomeno ieri, decisamente scarse. Sbagliare, d’altro canto, è umano. Sono tanti gli ‘errori’ corretti dalla tecnologia. Senza il VAR, tanto per fare un esempio, l’Italia non avrebbe vinto, con ogni probabilità, l’Europeo, vista la rete in fuorigioco annullata ad Arnautovic in un momento cruciale del match. A questi livelli, ormai è evidente, non si può fare a meno della tecnologia. E la decisione dell’UEFA di escluderla dagli Europei Under 21 si è rivelata quantomeno discutibile.