A poco più di due anni dalla partenza del Giro d’Italia da Monreale, 3 ottobre 2020, si intende riallacciare il filo rosso, anzi Rosa, che tiene unito il Ciclismo epico con quello attuale intrecciato con la storia di personaggi, del passato e recenti, legati al nostro territorio. La prima iniziativa è dedicata a Guido Messina, campione olimpico e pluricampione mondiale di ciclismo su pista e prima Maglia Rosa di un Giro epico corso nel 1955.
“In occasione del Giro d’Italia partito da Monreale nell’ottobre del 2020 avevamo messo in cantiere varie iniziative a tema.” dichiara il Sindaco Alberto Arcidiacono, che continua: “Purtroppo il contesto pandemico in cui si è svolta la Corsa Rosa non ha permesso di realizzare tutte le iniziative previste, ma è intenzione dell’Amministrazione recuperare in un apposito percorso tematico. Non potevamo che iniziare dal Campionissimo Guido Messina”.
A tal proposito, il Presidente del Comitato Regionale Sicilia della Federazione Ciclistica Italiana, Diego Guardì, dichiara: “Proprio la prima tappa partita da Monreale nel 2020 ha visto la vittoria schiacciante di Filippo Ganna, un corridore con caratteristiche molto simili al Nostro Guido Messina. Non a caso anche Ganna è campione olimpico e pluricampione del Mondo su pista, proprio come il campione Monrealese. Venerdì prossimo sarà un’occasione importante per ricordarlo”.
“E’ l’occasione per fare conoscere un personaggio straordinario, un eroe sportivo di altri tempi, capace di imprese incredibili dopo essere andato via giovanissimo da Monreale per inseguire un sogno diventato realtà.” dichiara l’Assessore allo Sport, Letizia Sardisco che conclude: “Questa iniziativa è stata voluta con forza e grande motivazione da un Comitato promotore, che ringrazio a nome di tutta l’Amministrazione, che ha visto coinvolti, insieme al Presidente del Comitato Regionale Sicilia – FCI ed altri soggetti del territorio, due principali sponsor che hanno realizzato e donato la targa in ceramica: Monreale Commercio, rappresentata da Carmelo Norcia e Le Ceramiche di Bisanzio dei fratelli Ferraro”.