Tour’23: c’è il Puy de Dôme, si sale verso la leggenda

di Valentino Sucato

È il giorno tanto atteso e tanto temuto. È il giorno del Puy de Dôme ovvero quel che resta di un vulcano presente nella catena del Massiccio Centrale. Chi conosce il ciclismo sa che questa è u a salita che non perdona e che in passato anche recente ha condizionato le classifiche finali. Le sue pendenze a doppia cifra rappresentano la storia del ciclismo un mito della Grande Boucle.

Da Saint-Léonard-de-Noblat, comune francese situato nel dipartimento dell’Alta Vienne nella regione della Nuova Aquitania, al Puy de Dôme per 182,4 km con 3600 metri di dislivello e un arrivo a 1415 metri dove il Tour manca da tanto tempo: 35 anni. È questo il palcoscenico che oggi, si spera, regalerà spettacolo con ben quattro G.P.M. Al km 30,4, in località Lac de Vassiviere, ci sarà il traguardo volante di giornata, la prima salita è al km 74,8, il Côte de Felletin (2,1 km al 5,2%). Al km 85 il Côte de Pontcharraud (1,8 km al 4,6%).

 

E il momento della bagarre potrebbe arrivare al G.P.M. di Côte de Pontaumur (3,3 km al 5,3%). Ai -13 km inizia la salita finale verso il Puy de Dôme (Hors Catégorie), che possiamo dividere in tre parti: nei primi 5 km, pendenze al 7%, si respira per 4 km poi sarà Storia con gli ultimi 4 km, in cui si sale costantemente con pendenze al 12-13%. È scontro tra titani che scriveranno un’altra pagina di ciclismo. E noi con loro. Siamo pronti con penna e taccuino.