Tour’23: le voci al traguardo. Domani è il turno dei velocisti

di Valentino Sucato

 

Ecco le impressioni rilasciate dai protagonisti all’arrivo della tappa di oggi la Vulcania – Issoire, di 167,2 km resa più difficile dal caldo.

 

“Sono deluso – confessa Krists Neilands- perché non ero mai stato così vicino a vincere una tappa al Tour de France, e non so affatto se avrò mai più questa possibilità. Non ho rimpianti perché abbiamo messo in campo un ottimo lavoro di squadra per catturare  la fuga, ed è andata bene. Quando il gruppo ha iniziato ad avvicinarsi, mi sono detto che se volevo andare da solo avrei fatto meglio a farlo ai piedi di qualche salita. Ha funzionato, poi sentivo via radio come i miei avversari stavano iniziando a staccarsi dal gruppo degli inseguitori alle mie spalle, ho costruito un discreto distacco. Ma purtroppo non è bastato”.

“Pensavo avremmo avuto una giornata più facile oggi – ha detto Pogacar all’ arrivo -Forse mi manca l’esperienza e ci sono ancora alcune cose che devo ancora imparare. Finora è stata una delle tappe più difficili del Tour de France. Sono molto felice che sia  Jonas (Vingegaard ) che io ci stiamo sfidando continuamente a vicenda, sarà così per il resto del Tour de France”.

 

“Mi aspettavo – ha spiegato Vingegaard – che questa tappa fosse dura solo guardando il profilo ed è stata molto dura, e ancora più difficile a causa del caldo.  Tadej ha attaccato dall’inizio.  Ovviamente dovevo seguirlo.  Poi abbiamo controllato la fuga per non prendere troppo vantaggio e quando le altre squadre ci hanno aiutato è stato un po’ più facile”.

 

“Stamattina mi aspettavo il peggio – ha detti Jasper Philipsen- quindi ero mentalmente preparato.  Ci sarebbe piaciuto puntare alla vittoria di tappa con Mathieu Van der Poel.  Il piano era di mandarlo in fuga ma stamattina si è sentito un po’ male.  Non è stata la sua giornata migliore.  Nella seconda parte di gara abbiamo cercato di riprendere il gruppo di testa ma la fuga era molto forte”.

Domani si respira o quantomeno si lascia spazio ai velocisti. La tappa numero 11, da Clermont-Ferrand a Moulins di 179,8 chilometri ha un profilo non del tutto pianeggiante. Ondulata soprattutto nella prima metà, poi tende a diventare piatta.  Chi ha voglia di tentare la fuga da lontano già sappia che domani le squadre dei velocisti faranno fuoco e fiamme per non dare spazio a coraggiosi di turno e che questi, se c’è ne saranno, avranno vita dura. Da tenere conto anche del caldo che domani potrebbe ripetersi se non addirittura aumentare,  mettendo, come già successo oggi, a dura prova resistenza dei ciclisti. E in questo pazzo e bel Tour tutto è possibile