Nel giorno delle Festa nazionale i francesi com’è consuetudine, disegnano una tappa di montagna la Châtillon-sur-Chalaronne – Grand Colombier di 137.8 km. Sappiamo con certezza che essere francesi significa essere legati al 14 luglio ma anche al Tour. Per cui agli occhi degli organizzatori del Tour, il giorno della rievocazione della presa della Bastiglia non può passare inosservato. E così anche quest’anno è prevista una tappa decisamente spettacolare che potrebbe essere il preludio di un fine settimana ricco di colpi di scena. Dunque fuoco alle polveri come quel 14 luglio 1798. La sfida tra i due grandi protagonisti di questo Tour ritorna ad incendiarsi nel giorno del Grand Colombier. Tappa decisamente strana per almeno due motivi. La tappa è sostanzialmente piatta (tranne il Col de Lèbe) prima di arcuarsi prepotentemente verso il cielo di Francia .La tappa è breve quindi se è vero che ci sarà spettacolo questo sarà concentrato nei chilometri finali. Anche se in questo Tour dire che tutto accadrà nei chilometri finale è un forte azzardo con l’alta probabilità di essere smentito. La tappa dunque va divisa un due parti. I primi 120 km privi di asperità di rilievo tranne il già citato Col de la Lèbe (che però non sarà Gpm) 20 km di ascesa soft, con salita vera vera di circa 6.5 km al 5.5% . Nella seconda parte ecco l’ascesa finale che inizia da Culoz e lunga 17.4 km al 7.1% di media. A sua la salita può essere sezionata in varie parti: 2 km al 6/7% portano alla prima impennata, 5km al 9.5% dove è prevista la spettacolare serie di tornanti. E dopo due km molto semplici è il turno di un altro tratto di oltre 3 km al 9.5%. Ed infine il tratto più complicato dove la sfida se non esplosa prima potrebbe trovare la scintilla decisiva: gli ultimi 5.5 km di salita irregolare avrà con strappi duri. Una crisi in questa ascesa significherebbe dire addio ai sogni di gloria. Probabilmente, almeno tra i big, ci sarà molto equilibrio sino ai -5km. Resta da chiedersi quanto peseranno sulle gambe degli uomini di alta classifica le tappe degli ultimi giorni. E soprattutto, quanto sono disposti a cedere oggi per ritrovarsi meno energia nelle tappe altrettanto dure di sabato e domenica?