Tour’23: è il sabato del villaggio parigino. Vingegaard verso il trionfo, Ciccone ha un sogno da coronare

di Roberta Sucato

 

Siamo alla vigilia in una specie di rimodulazione ciclistica del sabato del villaggio, della grande festa quella che incoronerà il re del Tour 2023, che con i dovuti scongiuri sarà Jonas Vingegaard, la nostra donzelletta che viene dalle montagne alpine con la maglia gialla. Intanto però bisogna un approccio rispettoso della frazione odierna. Cosa può venire fuori dalla tappa odierna appunto la ventesima da Belfort a Le Markstein Fellering di 133.5 km? Intanto non sarà quella specie di Redde Rationem che tutti noi ci aspettavamo che doveva essere e che non sarà mai tra la maglia gialla e Pogacar. La terza settimana è stato un giudice inflessibile almeno per le posizioni altissime della generale. Per noi italiani c’è una maglia a pois in ballo tra Ciccone che la detiene e Gall ma anche Vingegaard. Una sfida nella sfida nella quale l’abruzzese potrebbe salvare la sterile presenza italiana in questo Tour ma dovrà fare i conti con l’austriaco e il danese che se non vorrà fare il cannibale lascerà agli altri due contendenti la possibilità di coronare il sogno di salire sul podio a pois sotto l’Arco di Trionfo. Ciccone, volendo scomodare Leopardi “Giù da’ colli e da’ tetti” sarà come quel “Legnaiuol, che veglia nella chiusa bottega alla lucerna, e s’affretta, e s’adopra di  fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba”.

Ultima tappa comunque breve ma intensissima sui Vosgi, che terreno di battaglia ovunque adatta a fughe e attacchi in ogni punto. Chi vuole scrivere una pagina importante della propria carriera ciclista avrà troverà il palcoscenico ideale. In 133.5 km ci sarà un dislivello complessivo di 3500 metri. Dopo 10 km di fondovalle si sale al Ballon d’Alsace (11.5 km al 5.2%) in questa salita già ci potrebbe essere la fuga. Dopo la discesa ci sarà tratto semplice di 15 km che supera con un falsopiano il Col du Ménil. Da qui in avanti la tappa diventerà arcigna, dura, impietosa. Col de la Croix de Moinats, 5.2 km al 7.3%, con punte doppia cifra che potrebbero fare vittime eccellenti nella top 10. A seguire il Col de Grosse Pierre (3.2 km all’8%), Col de Grande Bosse (non segnalato; 4.5 km al 3.6%), Col de La Schlucht (4.3 km al 5.4%, con i primi 2.5 km al 7.5%), Petit Ballon (9.3 all’8.1%) e Col du Platzerwasel (7.1 km all’8.4%). Dopo l’ultimo GPM si arriva con altri due impegnativi strappi in località Le Breitfirst, da cui mancano poco più di 4 km divisi tra discesa e pianura; l’arrivo è posto in tratto in ascesa.