Dopo Cagliari-Palermo, Vasic e Lucioni certezze, terzini in difficoltà

di Pietro Minardi

Il Palermo è un’aquila che vuole volare ma deve ancora affinare le sue ali. I rosanero escono dal match di Coppa Italia a testa alta, dopo aver domato il Cagliari, squadra sulla carta di categoria superiore ma che ieri, va detto, era gravato di numerose assenze. Al netto dei forfait che hanno colpito il gruppo guidato da Claudio Ranieri, i rossoblu sono stati soprattutto messi in difficoltà da una grande prestazione di squadra dei rosanero guidati da Eugenio Corini, che così confermano una crescita tecnico-tattica rispetto alla passata stagione. Ciò al netto di alcuni problemi ancora da risolvere.

IL BICCHIERE MEZZO PIENO

Partendo dal bicchiere mezzo pieno, va sottolineata l’ottima prestazione di due dei nuovi arrivi dal mercato, ovvero Vasic e Lucioni. Con riguardo al primo, la sua imprevedibilità ha creato più di un grattacapo alla difesa del Cagliari, rendendosi pericoloso in più di un’occasione. Sulla strada fra lui e il gol si è interposto soltanto Radunovic, fra i migliori dei suoi durante i tempi regolamentari. Di sicuro, Corini potrà contare su un’arma offensiva in più e di un baluardo difensivo di secondo livello come Fabio Lucioni. L’ex Frosinone è stato una vera roccia. Scelta di tempo, leadership difensiva e capacità tattica importante. Un giocatore di categoria che, con Marconi, ha formato un ottimo duetto difensivo, che ha supplito anche alle evidenti difficoltà difensive dei terzini. Bene, nel match di ieri, anche Leo Stulac. In campo si sono riviste quelle geometrie troppo spesso mancate durante la scorsa stagione. Bello, in particolare, l’assist per la conclusione di Brunori ad inizio partita, che ha impegnato seriamente Radunovic.

I LIMITI E LE CRITICITA’ DA SANARE

Ed è proprio a proposito degli esterni che si sono registrate le maggiori difficoltà nella sfida di ieri sera. Senza Aurelio, fermo per infortunio e per il quale bisognerà attendere dopo la sfida contro il Bari, è Ceccaroni l’uomo deputato a fare il terzino sinistro. Dopo la cessione di Sala infatti, Corini è stato costretto ad adattarlo sulla fascia, con risultati davvero altalenanti. Centrale di natura, Ceccaroni ha giocato con prudenza, spingendo poco e pensando di più a contrarre le avanzate di Nandez e Zappa, riuscendoci in maniera alternata. Peggiore la situazione di Mateju. Lui terzino di ruolo lo è, ma ieri ha palesato tutti i suoi limiti tecnico-tattici palesati nella scorsa stagione. Nel primo tempo, Augello lo mette nettamente in difficoltà. Alcuni svarioni difensivi non lo hanno aiutato ad entrare in partita, dalla quale è definitivamente uscito dall’ingresso in campo di Luvumbo, nettamente superiori sotto il profilo atletico e tecnico. Basta guarda l’azione che porta al gol del 2-1 del Cagliari per rendersi conto di questo.

I PUNTI INTERROGATIVI DALLA PANCHINA

Qualche grattacapo per Corini arriva poi dalla panchina. Con il gol di ieri sera, Edoardo Soleri reclama con forza un posto da titolare. Entrato in campo in un momento difficilissimo, l’ex Padova tramuta in oro l’unica palla gol arrivatagli sui piedi, anzi sulla testa, durante i pochi minuti giocati in campo. Se riuscisse a trovare la continuità, acquisita a dire il vero solo nel finale di stagione di Serie C quando in panchina c’era Silvio Baldini, potrebbe essere un’arma in più. Male, invece, Mancuso. L’attaccante neoacquisto rosanero si è divorato due gol a pochi metri dalla porta. Fatto che ha evidentemente condizionato l’economia dell’incontro. Brutta prestazione che si affianca a quelle di Valente e Saric. Il primo non entra mai in partita, rimanendo isolato sul fronte sinistro dell’attacco rosanero. Il secondo invece sbaglia diversi palloni facili, come quello che distrugge le possibilità di contropiede 4vs3 avviato da un magistrale break difensivo di Lucioni. Una squadra che, al netto di qualche difetto, appare pronta per il campionato. Ma per competere per il vertice la sensazione è che servirà qualcosa dal Mercato. E questo, anche Eugenio Corini, lo sa.