Collegiale per il nuoto di Fondo per prepararsi e scoprire l’acqua dolce

di Simone Milioti

Una location totalmente nuova che ha visto lo scorso weekend più di 50 atleti da tutta la Sicilia riunirsi sotto la direzione del commissario tecnico regionale settore nuoto di fondo siciliano Tony Trippodo. Insieme a lui ovviamente tutti i tecnici dei vari atleti convocati a cui si sono aggiunti anche Nino Fazio, responsabile del settore, e Paolo Zanoccoli, in commissione fondo Fin Sicilia e organizzatore del Gp Sicilia Openwater.
Allenarsi nel bacino artificiale Nicoletti ad Enna è stato possibile grazie alla mediazione di Alessandro Addamo, presidente e tecnico de La Fenice, oltre che di chi solitamente utilizza l’impianto per lo sci nautico e dell’amministrazione comunale di Enna rappresentata dall’assessore allo Sport che è passato per un saluto.
“Un evento reso possibile grazie anche al supporto della federazione – dichiara Trippodo – e che secondo noi è stato utile e positivo per gli atleti che erano entusiasti di una situazione diversa che fa provare loro stimoli diversi”. L’idea alla base era quella di far provare loro un campo gara diverso, perché come spiega il responsabile il nuoto di fondo, la vasca è già diversa dal mare che lo è a sua volta anche dai bacini di acqua dolce. Nel panorama internazionale sono diverse ormai le gare che si disputano in condizioni del genere e quindi i tecnici hanno ritenuto che potesse essere utile un’esperienza del genere. I nuotatori hanno notato la differenza di galleggiabilità, sentendo sulla propria pelle la fatica e la pesantezza di nuotarvi a differenza del mare. “Li abituiamo a gareggiare in piscina, a gareggiare in mare, perché non dovremmo farlo anche in bacini artificiali?” è la conclusione di Trippodo che rammenta come in passato la Coppa Comen o l’europeo Juniores, ed in futuro le Olimpiadi si disputeranno in situazioni simili.

La giornata si è svolta con due allenamenti in giornata, da 5 km ognuno in un campo gara montato per l’occasione. Durante la pausa all’ora di pranzo una proficua riunione con gli allenatori presenti per analizzare un po’ quello che è stato fatto, cosa non ha funzionato e i programmi per il futuro. Al mattino si è lavorato più sulla resistenza, andature e cambi di ritmo con gli atleti divisi in tre gruppi: uomini da juniores in su, uomini ragazzi e il gruppo femminile.
Al pomeriggio invece un lavoro più tecnico su alcuni aspetti su cui in gara è più difficile lavorare come ad esempio uscire dalla scia del gruppo, il cambio di direzione alla boa, o anche lavoro specifici su partenza e arrivo. La struttura, definita un po’ spartana, si è comunque ben adattata alle esigenze degli atleti e lo stesso Trippodo non ha nascosto che in futuro potrebbe essere riutilizzata per allenamenti o magari una tappa del Gp Sicilia Openwater.