Dopo il giorno di riposo, il secondo in questa Vuelta, ecco arrivare la classica tappa di trasferimento della corsa spagnola dal tracciato ondulato con arrivo “esplosivo”. Da Liancres Playa a Bejes per un totale di 120,1 km il percorso non presenta alcuna difficoltà fino alla salita finale verso Bejes, un vera e propria cresta lunga 4,8 km e pendenza dell’8,8%. Gli ultimi due chilometri offrono passaggi regolari a più del 15%. Ci sarà fuga! Ma non si sa quanto possa incidere nell’economia della tappa. È una Vuelta che ha perso lo smalto della vigilia perché il predominio della Jumbo-Visma ha limitato questa edizione ad “competizione in famiglia”. I tre tenori gialloneri Kuss, Vingegaard e Roglic si giocheranno il trionfo nella Vuelta in questa ultima settimana e non ci dovrebbero essere sorprese per la Jumbo-Visma. Non sappiamo se sia previsto un ordine gerarchico o per meglio dire un “diritto di prelazione” per uno dei tre. La maglia rossa è sulle spalle di quel Sepp Kuss che ha contribuito personalmente alla vittoria di Roglic al Giro e Vingegaard al Tour. Kuss quindi sa che i suoi colleghi pluridecorati gli sono riconoscenti al punto da poter “regalare”, nel senso più nobile del ciclismo, la Roja all’ americano. Ma non sempre il romanticismo ha spazio nel ciclismo. Tornando alla tappa di oggi si potrebbe immaginare un colpo di coda di Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) formalmente favorito su questo tipo di arrivo ma il belga è stanco e potrebbe centellinare le risorse in vista delle prossime grandi tappe di montagna. Dunque, tappa per coraggiosi che potrebbero godere del lasciapassare della Jumbo-Visma. Possibile favoriti? In tanti. Azzardiamo dei nomi: Romain Grégoire (Groupama-FDJ), Jesus Herrada (Cofidis), Jan Hirt (Soudal Quick-Step), Wout Poels (Bahrain Victorious ), Kenny Elissonde (Lidl-Trek), Andreas Kron (Lotto Dstny), Jonathan Caicedo (EF Education-EasyPost), Oier Lazkano (MOvistar Team), Max Poole (Team dsm-firmenich), Cristian Rodriguez (Arkéa-Samsic).