Christophe Laporte ha vinto in terra d’ Olanda il campionato europeo ed è il primo francese a vincere questo trofeo nella categoria Uomini Élite. Ma una lettura forzata che tralasci per un attimo le maglie delle nazionali ci dice che anche oggi sul podio del Col de Vam ci sono tre uomini della Jumbo -Visma, con il transalpino, al secondo e terzo posto rispettivamente il belga Wout Van Aert e l’olandese Olav Kooij. Grande delusione azzurra, la squadra di Bennati raccoglie un misero 14º posto con Trentin. Ma una caduta nel momento topico della gara ha fatto fuori gli azzurri. Delusione anche per la Danimarca di Mads Pedersen giunto settimo e per la squadra belga che con Van Aert (grazie al grande lavoro di De Lie) stava pregustando la vittoria finale. Per Van Aert invece è arrivato l’ennesimo secondo posto che ormai rischia di far attaccare al belga l’etichetta di “eterno secondo”.
Il Col de Vam dunque ci consegna un Laporte che nato come uomo sprint si è trasformato in uomo di grandi classiche e oggi ne ha dato ampia dimostrazione. Il francese è partito da solo a -12 km dal traguardo dopo che la squadra francese aveva mantenuto alto il ritmo con lo stakanovista Sandy Dujardin che si è immolato alla causa-Laporte. Il velocista francese in fuga ha dato tutto per avvicinarsi alla salita finale con un buon margine sugli inseguitori e nonostante il Belgio avesse fatto fuoco e fiamme con uno straordinario Arnaud De Lie per portare Van Aert alla vittoria. Ma quest’ ultimo pur raggiungendo il francese si è piantato letteralmente negli ultimi metri e così Laporte e tutto il clan francese hanno potuto far esplodere la loro gioia. Ironia della sorte, pochi giorni dopo la sua favolosa tripletta alla Vuelta , la Jumbo-Visma piazza ancora una volta tre dei suoi corridori sul podio. Nonostante il suo grande lavoro sul Col de Vam, Arnaud De Lie ha chiuso al 4° posto. Poi tutti uomini da grandi classiche: in ordine Mike Teunissen (Olanda) quinto, poi Rasmus Tiller (Norvegia), Mads Pedersen (Danimarca), John Degenkolb (Germania), Andreas Kron (Danimarca) e Florian Sénéchal (Francia), che ha completato l’ottima giornata dei transalpini.
La partenza della gara ad Assen prevedeva un primo tratto rettilineo di 115 km per poi immettersi nel circuito finale, sei giri di 14 km. Si parte con un ritmo è molto veloce sin dai primi chilometri, un gruppo di cinque tra cui il fresco campione europeo di cronometro Joshua Tarling (Gran Bretagna) e il secondo classificato della gara di mercoledì, Stefan Bissegger (Svizzera), poi Rory Townsend (Irlanda), Mathias Vacek (Repubblica Ceca) e Norman Vahtra (Estonia). Il quintetto con due cronomen a darsi regolari cambi vola. Belgi e danesi le due squadre favorite si mettono a lavoro per alzare il ritmo sonnacchioso del gruppo e per aumentare di tanto il gap dei 5 fuggitivi che si mantengono intorno ai due minuti. La situazione rimane congelata fino all’avvicinarsi della prima salita del Col de Vam (ai -82 km), qui il gruppo accelera il ritmo. Sulla scia della fuga restano solo 20. Joshua Tarling e Norman Vahtra non insistono e vengono ripresi. Vacek, Townsend e Bissegger restano davanti. Nella terza salita del Col de Vam, Townsend cede il passo. Restano in due davanti con lo svizzero che rulla molto bene e Vacek che concede cambi regolari. La squadra francese è molto attiva e ed è presente in testa al gruppo in particolare con Turgis e Axel Zingle. Scattano Dusan Rajovic (Serbia) e Jaka Primozic (Slovenia) fuori dal gruppo ma vengono ripresi dopo soli un paio di chilometri. Il distacco continua a oscillare per Bissegger e Vacek a seconda delle accelerazioni del gruppo che si assottiglia sui passaggi del Col de Vam.
I due hanno ancora 20″ a 35 km dall’arrivo, ma la loro avventura si conclude definitivamente qualche chilometro quando la nazionale italiana prende in mano la situazione per la quinta scalata del Col de Vam. Si sale a tutta velocità con Filippo Ganna fa un gran lavoro per Matteo Trentin. All’ italiano s’incollano Wout Van Aert (Belgio) e poi Mads Pedersen (Danimarca) e via via tutti gli altri. Ganna non fa il vuoto e ad mescolare le carte c’è pure una caduta causata Heiduk (Germania) e nella quale è coinvolto l’italiano.
Si forma un gruppo di 10 uomini pezzi da novanta: Wout Van Aert e Arnaud de Lie (Belgio), Andreas Kron e Mads Pedersen (Danimarca), Sandy Jujardin e Christophe Laporte (Francia), Olav Kooij e Mike Teunissen (Olanda ), così come John Degenkolb (Germania) e Rasmus Tiller(Norvegia). La nazionale azzurra resta intrappolata nella caduta e resta nel gruppo degli inseguitori il cui divario sale già a 30″ quando si scala il Col de Vam per la penultima volta.
Una volta superata la vetta, Laporte assesta il colpo a sorpresa, da finisseur e attacca. Il francese della Jumbo-Visma va come un treno, dieci secondi lo separano dal gruppo dei leader ai -10km. All’ ultimo chilometro succede di tutto e anche il contrario di tutto con Laporte che prima aumenta il suo vantaggio a 15″. Stoicamente De Lie si sacrifica e riporta Wout Van Aert da solo con Olav Kooij nella ruota del francese. Qui sembra il copione appare chiaro con il belga superfavorito. Una volta alle calcagna del francese ai -300 metri, Laporte non si arrende e prolunga il suo enorme sforzo. Van Aert incredibilmente cede così come l’olandese Kooij. Per il francese Laporte è vittoria.