Luca Brancato si racconta, il siracusano tra i migliori italiani del Lunigiana 2023

di Redazione

Nato a Siracusa 17 anni fa Luca Brancato è sicuramente tra gli Jrs di primo anno quello che si è messo maggiormente in evidenza in questa stagione.

Tesserato con la Nial Nizzoli Almo, è il risultato della partnership tra le ASD Nial Nizzoli e GSD Almo di Salvatore D’Aquila che assieme al figlio Giuseppe porta avanti con passione da decenni, un progetto che possa rappresentare la base per  futuri talenti del ciclismo su strada siciliano. Fresco di un Giro della Lunigiana ad altissimi livelli con la maglia della Rappresentativa Siciliana, ha concluso il giro a tappe più importante al mondo riservato agli Juniores, con un 6º italiano, 8º classifica giovani e 3º miglior giovane italiano. Per lui quest’anno anche tre vittorie in Sicilia, tre terzi posti (due in Sicilia ed uno in Toscana) e diverse Top Ten tra Piemonte, Veneto, Toscana e Sicilia.

La passione per la bici grazie al papà

La mia passione per il ciclismo è iniziata, grazie a mio padre, nel 2015 quando ancora ero giovanissimo categoria G3 – ci racconta Luca. “Ho iniziato a correre con il team Toscano Giarre e da esordiente 2º anno sono passato alla G.S.D. Almo, oggi Almo Nial Nizzoli. Da lì praticamente non mi sono più mosso ed ho fatto tutta la trafila delle categorie fino ad arrivare a questo sodalizio che mi ha permesso di fare tanta esperienza” 

Sacrificio è la parola d’ordine per chi come Luca vuole fare del ciclismo il proprio mestiere: “Lo spero tanto. Ogni giorno faccio tanti sacrifici e spero che un giorno vengano ripagati”. Uno sport che non regala nulla e che mette a dura prova il fisico e la mente, ma soprattutto richiede tante rinunce in una fascia di età in cui la maggior parte dei coetanei pensa a tutt’altro. Andare a letto presto per recuperare la fatica dell’allenamento, allenarsi non meno di 3 ore al giorno, rinunciare ai sabati bagordi, non è sicuramente qualcosa che attrae un gran numero di consensi. Se a questo ci aggiungiamo il fattore legato alla distanza che separa la Sicilia dai luoghi dove più il ciclismo conta, allora si capisce subito perché sia così difficile trovare i nuovi Nibali, Visconti e Caruso.

In pochi, tra coloro che sembrano avere le doti fisiche, riescono a reggere il peso degli sforzi richiesti. “Il problema è soprattutto di noi Siciliani – afferma Brancato – siamo molto svantaggiati per la distanza e tutto diventa più difficile. Bisogna sempre riuscire a trovare un compromesso tra studio, allenamento e trasferte. Quando questo non avviene allora si matura la decisione di mollare”. 

Un Lunigiana che non ti aspetti

“Ho fatto un bel Lunigiana, più che aspettarmelo ci ho creduto. Non avevo corso mai una gara a tappe, quindi nelle prime due semitappe ho cercato di gestirmi perché non sapevo l’indomani come mi sarei sentito. La condizione invece ha tenuto e ho preso consapevolezza dei miei mezzi. La difficoltà maggiore è stato il non conoscere il percorso, questo ha condizionato un po’ le mie prestazioni, sono convinto che il prossimo anno sarò più competitivo”. 

Stagione che sta per terminare, ci si concentra per le ultime gare in Sicilia: “ Visto che la stagione al nord è finita  voglio partecipare a qualche gara in pista, specialità che ho purtroppo trascurato. Probabile che chiuda con la Cronosquadre di Ottobre e per il 2024 cercherò di riconfermarmi in alcune gare, ovviamente essendo al 2º anno in categoria mi aspetto un ulteriore step di crescita”