È stato bello sognare, grazie lo stesso Sinner

di Alessandro Teri

Grazie lo stesso. Non era il risultato che tutti i tifosi italiani speravano, ma è stato bello ugualmente sognare fino all’ultimo. Jannik Sinner non ce l’ha fatta, almeno per ora, ad entrare nella storia del tennis azzurro, e si arrende a Novak Djokovic nell’ultimo atto delle Nitto Atp Finals di Torino, con un doppio 6-3. Il serbo invece centra il record di vittorie, vincendo le Finals per la settima volta, staccando così Roger Federer. Ma ad uscire vittorioso dalla settimana torinese è stato comunque il tennis azzurro, che ha goduto di una grande ribalta, in attesa che in un futuro non molto lontano il trionfo sia davvero una realtà.

Un dominio quasi incontrastato

Nel match di oggi a mancare però è stato proprio Sinner, probabilmente bloccato dalla tensione di un appuntamento così importante. D’altronde per il numero 4 al mondo questa era la prima partecipazione alle Atp Finals, e già aver raggiunto la finalissima è un traguardo forse insperato alla vigilia. Fatto sta che fin dall’inizio dell’incontro dalla metà campo del serbo era come se fosse stato eretto un muro, contro cui si infrangevano gli attacchi dell’italiano, incapace di esprimersi ai livelli di gioco fatti vedere fino alla semifinale. Portato a casa il primo set, per Djokovic la strada si è fatta naturalmente in discesa, per di più con un break guadagnato ben presto nel secondo parziale. Quel vantaggio si è in seguito rivelato decisivo, con un dominio che è stato messo in dubbio solo per brevi tratti. Un doppio fallo di Sinner, infine, pone termine ai giochi, a testimoniare una mancanza di lucidità che è stata fatale per colui che in ogni caso ha dalla sua un futuro da campione.