Parte l’era Velasco nell’Italvolley rosa, ma c’è il rischio azioni legali dopo l’addio alla Uyba

di Alessandro Teri

È partita ufficialmente la gestione a guida Julio Velasco della nazionale di volley femminile, dopo i fallimenti di Davide Mazzanti nella scorsa stagione estiva, con la conferenza stampa di presentazione tenutasi questo pomeriggio. Chiusa non al meglio la precedente pagina, se ne apre adesso un’altra, anche se non proprio in modo del tutto lineare. Il già annunciato approdo del tecnico argentino, ma italiano di adozione dopo tutti i successi raccolti con quella generazione di fenomeni azzurri che salì sul tetto del mondo pallavolistico a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, porta con sè tutte le polemiche e gli strascichi dovuti al brusco abbandono di Velasco della panchina su cui sedeva fino a poche ore fa, quella di A1 femminile della Uyba Busto Arsizio, destinazione alla quale era approdato nei mesi scorsi, chiamato ad avviare con la società lombarda un nuovo corso all’ insegna delle giovani promesse nostrane, salutata solo ieri sera. Dietro a ciò stanno le manovre messe in atto dalla Fipav, Federazione italiana pallavolo, guidata dal presidente Giuseppe Manfredi, nel momento in cui si è trovata a dover coprire un ruolo importante come quello di allenatore dell’ Italvolley rosa, in vista della sperata qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. Con la scelta ricaduta proprio su Velasco, nonostante fosse già impegnato, e non volendo rinunciare al dogma del divieto al doppio incarico, club più nazionale, unici nel mondo del volley che conta ad applicarlo.

L’amore con la maglia azzurra

Di un amore che non finisce mai si è parlato nella conferenza stampa da poco conclusa, puntando sul fattore emozionale ed affettivo, che sicuramente è fondamentale nel riportare Velasco di nuovo in azzurro. Dopo il bentornato di Manfredi, il ct ha voluto prima voluto ringraziare la società della Uyba, tenendo però a precisare che gli sarebbe stato chiesto di dimettersi, per un addio più indolore possibile. Poi anche una parentesi è stata riservata a Mazzanti, precisando che quanto fatto dall’ex allenatore (un oro europeo, un titolo Vnl, un argento ed un bronzo mondiali) non andrà perso. Quindi c’è stato l’annuncio del suo staff tecnico, che sarà composto da Massimo Barbolini (allenatore della Savino del Bene Scandicci) come secondo, ed il campionissimo Lorenzo Bernardi (allenatore Igor Novara) ad occuparsi dell’allenamento fisico delle ragazze. “Sono certo che andremo alle Olimpiadi”, ha detto Velasco, seppur ci sia ancora da superare l’ostacolo ranking per l’accesso che sarà deciso dopo la Volley Nations League della prossima primavera.

La Fipav esclude strascichi giudiziari

Dopo di ciò la parola è passata al presidente Manfredi, che subito è stato sollecitato dai giornalisti presenti sulla questione che coinvolge anche la Uyba. “Non penso che ci saranno strascichi per noi”, ha detto, precisando che la controparte sarebbe stata informata di quello che si stava facendo, e che per Velasco sarebbe stato possibile liberarsi in qualsiasi momento dal contratto triennale che lo legava a Busto.

Ma Busto Arsizio si sente danneggiata

Di diversa opinione sembrano dalle parti della Uyba, che ha messo nero su bianco il proprio punto di vista tramite una nota stampa molto netta: “Nel contratto sottoscritto con il signor Velasco non erano contenute clausole rescissorie operanti in automatico in caso di sua nomina come coach della nazionale maggiore, anzi il contratto era stato strutturato in modo che il signor Velasco potesse ricoprire il doppio incarico (coach Uyba e coach Nazionale maggiore) senza alcuna preclusione di sorta”, scrive la società lombarda: “ll comportamento di Fipav e di tutti gli attori attivi di questo caso appare con evidenza, agli occhi di Uyba, responsabile di gravi e ingenti danni alla reputazione societaria”, si prosegue, dicendo chiaramente che “la società biancorossa si riserva di verificare nel proseguo tutte le opportune azioni a sua tutela, a qualsiasi titolo”.

Il futuro nelle mani di Egonu ed Antropova

Staremo a vedere come andrà a finire la querelle, ma pare evidente che iniziare un cammino con queste polemiche non sembri consono ad un movimento di punta, come l’Italvolley è. Detto ciò, la speranza è che d’ora in avanti si possa parlare soltanto di valori tecnici, per una Nazionale che di giocatrici di punta ne ha tante. “Avere due opposte come Paola Egonu ed Ekaterina Antropova è la cosa migliore”, dice Velasco, non scioglendo però il nodo sulla convivenza in campo tra le due. Ma per alimentare diatribe ce ne sarà di tempo, nella speranza che poi le polemiche alimentino, come sempre, i successi azzurri.

(nella foto facebook Manfredi e Velasco)