Ekipe Orizzonte al bivio, Miceli “Ragazze artefici del proprio destino”

di Edoardo Ullo

È già archiviato il successo esterno di Padova: il 9-4 rifilato alla Plebiscito ha permesso all’Ekipe Orizzonte di riprendersi la vetta solitaria del campionato di serie A1 di pallanuoto femminile e di virare alla fine del girone di andata a quota 24 a +3 proprio dalle venete sconfitte ieri, dal Rapallo e dal Trieste.

Si pensa alla sfida di sabato in Champions League a Sant Andreu. A parlare dopo la vittoria che però offre alle rossazzurre un po’ di fiducia dopo la sconfitta interna con Trieste di sabato scorso, e dà un segnale alle altre formazioni che lottano per il vertice è Martina Miceli.

Il tecnico della formazione etnea, nonché bandiera del club, sottolineato:Siamo giunti a un punto – dice – in cui sono le nostre ragazze a dover capire realmente cosa vogliono fare, se e come lo vogliono fare. Adesso sono artefici del proprio destino ed è arrivato il momento di dare e capire cosa si vuole. Sicuramente oggi è difficile giocare per l’Orizzonte, dove sei obbligato a vincere e tutti ti dicono che lo hai già fatto ancor prima di scendere in acqua”.

Una calottina che pesa

Miceli prosegue parlando delle pressioni che si ha giocando in una squadra come l’Ekipe Orizzonte: “Però se si vuole indossare questa calottina – aggiunge – bisogna anche saper resistere a questa pressione, che non può essere un alibi per chi gioca in questa squadra, e credo che abbiamo delle atlete in grado di sopportarla. Sicuramente in campo nazionale siamo dove ci aspettavamo di essere, ma tra me, Tania e Renato nessuno ha mai pensato che fosse facile chiudere il girone d’andata al primo posto, perché siamo consapevoli che chi gioca contro l’Orizzonte dà sempre il 1000% e cerca di fare bella figura, anche se si tratta dell’ultima in classifica. Noi invece dobbiamo dimostrare che se siamo in vetta ci meritiamo di occupare questa posizione e dobbiamo farlo durante ogni allenamento”.

Strascichi Champions

E chiude con l’analisi della stagione in Champions dove fin qui la squadra è andata – per stessa ammissione del tecnico e della dirigenza – al di sotto delle aspettative. Il bilancio di una vittoria (nel “derby” italiano con la Sis Roma) e due sconfitte dopo l’andata nel girone A della massima kermesse continentale lasciano poche speranze di qualificazione alla final four. Sabato 25 novembre la sfida col San Andreu che all’andata punì le campionesse d’Italia a Nesima smontando le prime certezze. Ma in caso di successo potrebbe anche riaprirsi uno spiraglio: a patto di vincere sempre e di cali dal Sant Andreu.

Certamente i risultati ottenuti fin qui in Champions League hanno lasciato strascichi in tutti noi – ammette il tecnico – anche in me, perché non ci siamo mai nascosti. Quest’anno eravamo e siamo tutt’ora convinti che avremmo dovuto essere una delle squadre più forti d’Europa, però a maggior ragione in campo internazionale non bisogna solo sentirsi tali ma bisogna dimostrarlo quotidianamente, in ogni singolo allenamento, e questo sicuramente è mancato”.