Troppe le squadre professionistiche di calcio, parola di ministro dello Sport

di Redazione

Di riforma del calcio di parla da tanto tempo, e sembra che i tempi siano maturi perché si metta mano ad un sistema obsoleto, non al passo con i tempi e con realtà internazionali molto avanti rispetto a noi. E sull’argomento è intervenuto il ministro dello Sport, Andrea Abodi, secondo il quale prima di tutto si dovrebbe mettere mano alle formule dei campionati professionistici. A detta del rappresentante del governo, infatti, il numero di società tra serie A, B e C sarebbe eccessivo: 100 squadre di calciatori professionisti sono troppe, ha detto Abodi nel corso di un evento organizzato da Rcs Academy e Corriere della Sera.

Servono maggiori introiti

Per il responsabile del ministero dello Sport è una questione soprattutto economica, dato che molte realtà non riescono a fare fronte agli impegni fiscali, ma si iscrivono lo stesso ai campionati, a discapito invece di quelle società che hanno i conti in regola ma sul campo rischiano poi di retrocedere. Inoltre c’è il nodo infrastrutture da affrontare, magari consentendo un intervento maggiore dei privati, sia per offrire un’esperienza migliore ai tifosi, sia per avere maggiori introiti, senza i quali il calcio italiano è costretto sempre a rincorrere campionati come quelli inglese, spagnolo e tedesco.

Il nodo dei diritti tv

Infine il ministro Abodi ha assicurato di stare lavorando ad una riforma sulla gestione dei diritti audiovisivi e sulla mutualità di sistema, in vista dell’Assemblea convocata dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, per marzo 2024.