Corini ai titoli di coda? il Palermo affonda ancora contro il Catanzaro | LE PAGELLE

di Pietro Minardi

Cinque punti in sette gare. Senza un gioco, senza un’anima. Il Palermo affonda sotto i fischi del Renzo Barbera. Ancora una volta, i tifosi fischiano la propria squadra. Ancora una volta, i supporters rosanero sono stati costretti a vedere una partita condotta senza la minima pericolosità, giocando più cercando di non subire gli avversari che di fargli male. Una strategia speculativa che, se ha funzionato ad inizio stagione, ormai è stata capita da tutti. Da un vecchio volpone come Vivarini le contromisure erano preventivabili. Ma Corini non le ha lette, anzi ha fatto lo stesso errore tattico di Terni giocando a specchio. Errore pagato nel primo tempo con il gol di Iemmello. Ma è ancora più incredibile il cambio modulo di inizio ripresa, con il passaggio al 3-5-2 in un momento in cui la squadra era sotto. Cambio modulo poco gradito alla difesa, che incassa il gol dello 0-2 e rischia di capitolare sul palo di Iemmello a metà ripresa. Il gol di Stulac su assist è solo un’illusione che dovrebbe, più di tutte, far riflettere il tecnico. Al fischio finale sono piovuti fischi, ancora, da tutto lo stadio. Chissa se all’interno della società qualcuno avrà sentito il messaggio del Renzo Barbera.

Le pagelle di Palermo-Catanzaro

Pigliacelli 6: Incolpevole in occasione del primo gol. Sulla seconda rete del Catanzaro fa quel che può su Biasci ma poi non viene assistito da Gomes sulla respinta.

Mateju 3: Imbarazzante. Nel primo tempo perde ogni uomo del Catanzaro che transita dalle sue parti. Il cross che porta al gol del vantaggio di Iemmello porta anche la sua firma. Nella ripresa si adegua al livello dei suoi compagni di squadra.

Lucioni 4,5: In settimana viene fiaccata dall’influenza e si è visto oggi in campo. Poco reattivo in occasione del primo gol, fuori posizione sul 2-0 di Biasci.

Marconi 4: Le gambe non lo sostengono e la fortuna non lo assiste. Da quando ha sostituito Ceccaroni, la difesa ha fatto acqua da tutte le parti. Anche oggi largamente insufficiente.

Lund 4: Dal ritorno dalla pausa nazionali sembra un altro giocatore. Sul 2-0 di Biasci costringe Lucioni ad uscire sulla mediana a causa di una sua mancata copertura difensiva.

Gomes 2: Non pervenuto. Tutti capiscono che non può fare il regista, tranne una persona.

Segre 5: Ci mette il cuore e sfiora il gol di un pari immeritato nel finale. Troppo poco però in termini di quantità. Soffre il cambio modulo imposto dal tecnico e non trova la quadra se non in un finale convulso

Buttaro 5: Sicuramente meglio di Mateju a destra.

Mancuso 4: Mediocre. Mai pericoloso in fase offensiva. Giocare da titolare, evidentemente, non gli fa bene

Di Mariano 2: Quasi avvilente vederlo in campo da inizio stagione. Sembra quasi quello visto nel girone di ritorno dello scorso campionato, senza i pochi lampi che lo hanno contraddistinto nello scorso campionato

Brunori 2: Non si avvicina nemmeno lontanamente alla porta avversaria. Più nervoso che concreto, quasi indisponente nel suo non concentrarsi sulla partita. Dopo quindici giornate, gli alibi sono finiti. Non è quello dell’anno scorso. La squadra non gioca più per lui e si vede.

Henderson (dal 46′) 6,5: Incomprensibile come sia stato lasciato in panchina. La sua spinta sulla destra nel finale di partita porta quasi il Palermo a pareggiare.

Di Francesco (dal 57′) 5: Ha l’alibi del rientro dall’infortunio, ma non saltare mai il terzino avversario non è normale per lui

Aurelio (dal 57′) 5: Meglio di Lund, ma anche lui largamente insufficiente.

Valente (dal 57′) 7: Corini non lo vede. Lui, al contrario, dimostra a suon di assist di poter valere un posto da titolare in questo Palermo.

Stulac (dal 78′) 6,5: Segna il gol della bandiera. Nel finale gioca più da incursore che da regista. Anche in questo caso, fa il possibile nel poco tempo che Corini gli lascia in campo

Corini 2: Se con la Ternana la valutazione è stata quella del senza voto, questa volta c’è poco altro da aggiungere. Formazione iniziale sbagliata, tattica a specchio folle contro un Catanzaro che ha giocato a calcio per 75 minuti. Il primo tiro del Palermo arriva al 35′, il secondo è il gol di Stulac. Il terzo è il tiro di Segre. Questo è quanto. Il Palermo è inesistente sotto il profilo offensiva, segno di un gioco che il tecnico non è riuscito a dare in sessanta partite. I suoi senatori sono il simbolo del periodo fallimentare che stanno attraversando i rosanero. Mateju in difesa è imbarazzante, Brunori non vede nemmeno più la porta. Insistere con Gomes nel ruolo di regista di certo non aiuta a rendere la manovra più fluida, ma ormai gli errori sono diventati troppi. Errare è umano, perserverare è diabolico. Adesso c’è il Parma. Ma 5 punti in 7 partite impongono una riflessione alla società.