Dipendenti pubblici ed attività sportiva, il decreto che fissa i criteri per l’autorizzazione

di Redazione

Novità in arrivo per i dipendenti pubblici che praticano attività sportiva venendo retribuiti. Dal ministero della Pubblica amminitrazione, infatti, è arrivato il via libera al decreto che fissa i nuovi criteri per la gestione delle richieste dei dipendenti pubblici che intendono lavorare in ambito sportivo a titolo oneroso. Il provvedimento, firmato dal ministro Paolo Zangrillo, è stato adottato in conformità con la riforma dello sport, sancita tramite decreto legislativo dal governo la scorsa estate.

Garantire il regolare svlgiemnto del servizio

Quindi secondo i parametri fissati, sentiti anche i ministeri di Sport, Difesa, Interno, Istruzione ed Università, l’attività di lavoro sportivo per i dipendenti pubblici può essere autorizzata se viene svolta al di fuori dell’orario di lavoro, senza pregiudicare il regolare svolgimento del servizio, non intaccando l’indipendenza del lavoratore, i cui comportamenti devono sempre seguire i canoni di buon andamento ed imparzialità dell’azione amministrativa.

Esclusi i gruppi sportivi militari

Alle amministrazioni spetta il compito di verificare, per il rilascio dell’autorizzazione, che la prestazione di lavoro sportivo non entri in conflitto con il regolare svolgimento del servizio. Anche al dipendente pubblico con rapporto di lavoro a tempo pieno è consentito lo svolgimento di una seconda attività, purché la prestazione di lavoro sportivo non rivesta carattere di prevalenza in relazione al tempo e alla durata. La disciplina del decreto non si applica al personale in servizio presso i Gruppi sportivi militari e i Gruppi sportivi dei Corpi civili dello Stato, quando espletano la propria attività sportiva istituzionale.