Miguel Angel Lopez, test antidoping mentre si trova in vacanza con la famiglia, lo sfogo del colombiano

di Redazione

Trovano il tempo per venire fin qui, ma non per permettermi di ritornare a correre”, queste le parole di Miguel Ángel López divulgate attraverso i social subito dopo un controllo a sorpresa dell’Antidoping mentre si trovava in Florida con la famiglia al DisneyWorld.

Una carriera ad altissimi livelli

Il 29enne colombiano ex Astana è sospeso da 5 mesi in quanto coinvolto nell’Operaciòn Ilex, che riguarda l’indagine per utilizzo e traffico di sostanze dopanti. Lopez si è sempre difeso dalle accuse mosse dall’UCI sostenendo di essere estraneo ai fatti e che non esistono prove a suo carico, al contrario di quanto sostiene la massima istituzione ciclistica internazionale. “Non sono a conoscenza delle prove in possesso dell’UCI. Ma so che non ci sono riscontri oggettivi e che tutti i miei test antidoping sono sempre stati negativi” – ha dichiarato Lopez sul proprio profilo social. Vincitore nel 2014 del Tour de l’Avenir, la più importante corsa a tappe per Under-23 è passato Professionista dal 2015. Nel palmares due podi nei grandi Giri, conquistati entrambi nel 2018, anno in cui arrivò terzo sia al Giro d’Italia che alla Vuelta a España. Ha vinto una tappa al Tour de France e tre alla Vuelta a España, oltre a due consecutive classifiche giovani al Giro d’Italia (nel 2018 e 2019).

Si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda

Attualmente è sospeso in via cautelare e nulla si sa sui risvolti dell’indagine che lo vede coinvolto nel Caso Maynar, frutto dell’indagine della Guardia Civil su un traffico illecito di sostanze vietate, che vede al centro di tutto il medico Marcos Maynar. “Se si sono presi il disturbo di venire fin qui, che si prendano lo stesso disturbo di trovare una soluzione per il mio caso” – ha tuonato Lopez sempre attraverso il proprio profilo della pagina Facebook. “Accelerino la cosa, completino le loro indagini e mi diano la possibilità di tornare a fare quello che mi piace. Non ho nulla da nascondere, sono pulito e non ho nulla a che vedere con il doping. Tutti conoscono la situazione che sto attraversando e oramai sono passati cinque mesi dalla mia sospensione. Ma non so ancora nulla del mio futuro. Ho collaborato, ho fatto tutto quello che l’UCI mi ha chiesto. Ho dato informazioni, mi sono sottoposto a tutti i controlli, che sono stati tanti. Ma niente”