Davide Migliore,“Il judo è la mia vita. Sogno le Paralimpiadi per chi ha la sindrome di Down”
di Alessia AnselmoAltri sport18 Dicembre 2023 - 11:15
Dalla Sicilia alla Turchia con passione e determinazione. Davide Migliore a 25 anni è il più vincente di sempre nello judown, il judo per atleti categoria II2, da quando esiste la Sports Union for athletes with Down syndrome. Atleta polivalente, ha trovato nelle arti marziali il modo per esprimere al meglio il suo grande talento, già fatto notare nel nuoto e, da poco, anche nel calcio a 5.
I successi internazionali
Le più grandi soddisfazioni sono arrivate sul tatami. Campione del mondo in carica, laureatosi a Madeira nel 2022, ma già campione agli Euro trigames di Padova 2023 e Ferrara 2021 e ancor prima oro ai Trisome games, disputati a Firenze nel 2016. Un sogno nel cassetto: confermarsi ad Antalya per i giochi mondiali multisport riservati ad atleti con sindrome di Down, che sono stati rimandati a causa del covid.
Un amore coltivato
Tutto, come spesso accade, è nato per caso, ben 15 anni fa. “A consigliare il judo è stata la pediatra – spiega il papà Roberto – perché le arti marziali sono discipline perfette per bambini e ragazzi iperattivi”. E, allora, via a cercare chi a Palermo permettesse ad aspiranti atleti con sindrome di Down di avvicinarsi a questo sport. Amore a prima vista? No, anzi. Il primo approccio è stato pessimo. Troppe le regole da seguire sul tatami per un adolescente vivace come lui. Poi, però, grazie alla guida del primo maestro, Rosolino Giglio, il fuoco per il judo da piccola fiammella è diventato un grande incendio.
Agonista nel 2011, già l’anno successivo ha conquistato il bronzo alla sua prima apparizione ai regionali, con due vittorie e una sconfitta nei tre incontri valevoli per il titolo. Un exploit che non è passato inosservato. Da lì in poi un continuo crescendo, con l’argento ai campionati italiani del 2013, che si è poi trasformato nel titolo tricolore da cui Davide non si è mai più separato, fino al successo del 2023 di Ostia.
Il kimono azzurro
Tenace, determinato, dallo spirito competitivo. “Davide è capace di grande sacrificio, non molla mai. Per questo il judo è il suo sport”, dice il figlio di Rosolino Giglio, il maestro Giosuè, che da referente nazionale per la Fisdir adesso lo allena in Azzurro. E con il kimono dell’Italia, dal 2016, da quando, cioè, la federazione che unisce gli atleti con sindrome di Down ha messo in piedi la prima edizione dei giochi, Davide ha sempre ottenuto risultati eccellenti nella categoria -60 kg, portando il nostro Paese sul tetto d’Europa e del mondo intero.
Il 2016, l’anno della svolta
Proprio il 2016, però, è stato un anno particolarmente complicato, un vero spartiacque nella vita di Davide. Se da un lato arrivavano convocazioni e successi in nazionale, a cominciare da Firenze, con la vittoria nella prima edizione dei giochi Suds, dall’altro i suoi genitori si sono trovati nell’urgenza di dover cercare di nuovo una struttura che seguisse il percorso agonistico del figlio.
“Con altre quattro famiglie abbiamo messo in piedi una Asd che per un anno e mezzo ci ha permesso di proseguire il lavoro iniziato dal maestro Giglio. I miglioramenti di Davide erano troppo evidenti per lasciare che tutto si perdesse così. Risalgono a quel periodo gli incontri fondamentali con i maestri Salvatore Li Vigni, presidente del Comitato regionale Sicilia della Fijlkam, e Piero Miranda, collaboratore di Livigni e istruttore nella nostra Asd. Caratterialmente – prosegue il papà Roberto, istruttore di nuoto – Davide ha molta più autostima, molta determinazione. È diventato più indipendente, nelle lunghe trasferte così come nei piccoli gesti quotidiani. Ma i miglioramenti – aggiunge – sono anche visibili a livello fisico. I ragazzi con sindrome di Down spesso sono ipotonici. Quindi, è anche per potenziare il tono muscolare che si cerca di far fare loro uno o più sport. Il judo, inoltre, è perfetto per contrastare l’invecchiamento precoce”.
Atleta polivalente
Del nuoto, restano le gare fatte oltre quindici anni fa, con buoni risultati. È più recente, invece, l’amore per il calcio a 5. L’abilità nel cadere, imparata negli anni sul tatami, lo ha portato a indossare la maglia di portiere della nazionale fino in Brasile, dove ha conquistato il terzo posto al campionato del mondo. Ma i successi più grandi sono comunque arrivati nel judo. “Davide ha raggiunto il massimo traguardo sportivo a cui sono mai arrivati gli atleti con sindrome di Down – sottolinea il papà – in ambito Fisdir, vale a dire l’ottenimento del secondo Dan e della cintura nera. Cosa che gli è valsa la menzione per meriti sportivi anche nella Federazione di arti marziali, la Fijlkam”. Al di là dello sport, chi è Davide? Con un diploma artistico in tasca, il judoka palermitano ha una grande abilità manuale, che ha sfruttato seguendo corsi da panificatore e pizzaiolo. Non ha ancora, però, messo le “mani in pasta” nel mondo del lavoro, in attesa della giusta occasione.
I maestri Rosolino e Giosuè Giglio, che lo segue tuttora in Nazionale, ma anche Massimiliano Leone, che lo segue nella quotidianità, con allenamenti tre volte a settimana che aumentano a cinque nei momenti della preparazione a un torneo, possono essere una guida anche nelle scelte future. “Il maestro Leone – rivela il papà di Davide – mette insieme atleti con e senza disabilità. Vero esempio di inclusione, che rende tutti più consapevoli”.
Crescita dentro e fuori dal tatami
La pazienza di Davide Migliore, la sua passione per il judo e la sua capacità di adattarsi e di empatizzare con i più piccoli, lo stanno facendo crescere anche ai margini del tatami, nel ruolo di “aiutante” del maestro Leone. “Dà consigli agli altri atleti, è sempre pronto ad aiutare e ha voglia di trasmettere agli altri ciò che ha imparato. È un perfetto ‘sensei’, una persona che nel pieno del suo percorso di miglioramento è capace anche di insegnare”, conclude Roberto Migliore. In futuro, quindi, per Davide potrebbe esserci un corso per diventare insegnante Fisdir. Ma ciò su cui da settembre si concentrano le sue attenzioni è solo l’appuntamento di Antalya, in Turchia, con la seconda edizione dei Trisome games, che andranno in scena dal 19 al 26 marzo 2024.
Per Giosuè Giglio, “Davide è stato bravissimo a incanalare nei sei mesi di preparazione tutta l’ansia per questa lunga attesa durata ben otto anni a causa della pandemia, che ha costretto gli organizzatori a rinviare la manifestazione. Sono sicuro che anche stavolta sarà un’esperienza che lo arricchirà per la vita”.
Il sogno di Davide Migliore, le Paralimpiadi aperte ad atleti con sindrome di Down
“Il judo è la mia vita, vado sempre avanti e non mollo mai”. Non ha dubbi Davide Migliore che sta “cercando d’intensificare gli allenamenti settimanali e anche la preparazione fisica per il mondiale ad Antalya di marzo 2024. Voglio vincere con la speranza che possano aprire le porte al judo paralimpico ai disabili intellettivi relazionali e, in particolare, agli atleti con sindrome di Down”. È questo il sogno che insegue il judoka palermitano.