L’anima siciliana dietro i successi del Frosinone: Guido Angelozzi, professione dirigente sportivo

di Alessandro Teri

Il miracolo del calcio italiano oggi si chiama Frosinone, dopo l’impresa messa a segno negli ottavi di finale di Coppa Italia, e la batosta rifilata al Napoli, battuto al Maradona con un 4 a 0 che sa di scoppola per i partenopei campioni d’Italia. E la cenerentola laziale, che fa sfigurare la rivale ben più titolata, può contare su un’anima siciliana rappresentata del direttore dell’area tecnica Guido Angelozzi, che sta dietro i traguardi messi a segno dalla matricola gialloblu anche nel campionato di serie A, in cui i frusinati ben figurano al tredicesimo posto attuale grazie ai 19 punti conquistati.

Una carriera in crescendo

Catanese, classe 1955, Angelozzi ormai da anni inanella incarichi importanti in società di primo piano del calcio italiano, incarnando nel migliore dei modi la professione del dirigente sportivo, che conosce bene l’ambiente del pallone dopo averlo frequentato da giocatore, tra gli anni Settanta e gli Ottanta. Poi la carriera dietro la scrivania, iniziata nell’Atletico Leonzio in serie C2, poi Fidelis Andria tra C1 e B, quindi Reggiana, Catania (dove aveva vestito la maglia rossazzurra già da calciatore), e finanche il Perugia, al fianco di un certo Luciano Gaucci. L’approdo in A avviene nel 2005 con il Lecce, seguita dall’avventura a Bari, peciò Spezia e Sassuolo, fino al 2020, quando viene ufficializzato l’arrivo al Frosinone. Lì Angelozzi costruisce la squadra che mette a segno la promozione vincendo il campionato di B l’anno scorso, ed ora in A veleggia in acque calme. L’ennesimo traguardo di una carriera da manager calcistico di successo.