Più di 300 milioni, a tanto ammontano i contributi governativi per il 2024 destinati allo sport italiano. Per l’esattezza si tratta di 315,7 milioni di euro assegnati da Sport e Salute, la società dello Stato per la promozione delle attività sportive. Somme che saranno così ripartite: 289,3 milioni alle federazioni sportive nazionali, 18,1 milioni agli enti di promozione sportiva, 3,2 milioni alle discipline sportive associate, 900 mila euro alle associazioni benemerite, e 4,2 milioni ai gruppi sportivi militari e corpi civili dello Stato.
Ma ecco l’elenco delle federazioni, con l’ammontare dei contributi per ciascuna. A fare la parte del leone naturalmente è il calcio, con 35 milioni 852 mila euro, anche se con una rimodulazione al ribasso rispetto al 2023, di circa 500 mila euro. In seconda posizione, tra gl sport più remunerati dallo Stato, c’è la pallavolo, con 16 milioni 518 mila euro, in aumento di circa 2 milioni. Terza è l’atletica leggera, cui vanno 15 milioni 151 mila euro. Quindi le prime dieci posizioni sono ricoperte rispettivamente dal nuoto (14 milioni 782 mia), sport invernali (12 milioni 665 mila), tennis e padel (12 milioni 196 mila), pallacanestro (10 milioni 197 mila), ciclismo (9 milioni 819 mila), scherma (9 milioni 309 mila), ginnastica (8 milioni 767 mila).
Quindi la lista prosegue con gli 8 milioni 280 mila per le arti marziali, e andando a scendere si trovano il tiro a volo, sport del ghiaccio, canottaggio, rugby, vela, sport equestri, pugilato, baseball, pesistica, motori, tiro con l’arco, canoa e kajak, taekwondo, sport su rotelle, pentathlon, pesca e attività subacquee, golf, tiro a segno, e bocce al trentesimo posto. Poi dai 3 milioni in giù si trovano lo sci nautico, tennistavolo, handball, hockey, triathlon, badminton, danza sportiva, arrampicata sportiva, motonautica, caccia, squash, biliardo e bowling, e per finire gli sport da combattimento con 623 mila euro.
Nell’assegnazione dei contributi statali quest’anno sono stati stati introdotti elementi nuovi nella comparazione delle attività delle singole federazioni, adottando una logica che si basa sui risultati, sull’efficacia gestionale e sul ritorno in termini di crescita dell’intero sistema sportivo. “Meritocrazia, trasparenza e innovazione”, dicono da Sport e Salute, sono in definitiva i pilastri su cui si fonda il nuovo modello di determinazione dei contributi agli organismi sportivi su cui si regge il movimento sportivo italiano, atteso alle Olimpiadi 2024 di Parigi dalla difficile conferma dell’exploit messo a segno negli ultimi Giochi di Tokio.