È l’Academy Lampedusa Calcio la squadra più unica d’Italia

di Redazione

Domenica riprendono i campionati di calcio in tutta la Sicilia, ed anche nell’isola di Lampedusa, punta estrema del territorio italiano e porta d’ingresso in Europa per i barconi carichi di persone in fuga dalla povertà e dalle guerre in Africa. Ma anche in quell’avamposto di accoglienza, con tutte le storie di vita cariche di speranze ed umanità che vi approdano, il calcio è una passione, anche se con qualche unicità rispetto a tutte le altre squadre impegnate nei campionati dilettantistici.

La squadra più unica d’Italia

La prima peculiarità riguarda le lunghe trasferte dell’Academy Lampedusa Calcio, la “squadra più unica d’Italia”, come l’ha definita il giornalista Giacomo Brunetti in un episodio condiviso su Tik Tok della rubrica Goo…ool Maps, nella quale tra le diverse storie di calcio di periferia ha raccontato anche il caso del team lampedusano, impegnato nel girone A di Seconda Categoria siciliana. Proprio l’inserimento in un girone che non sia quello al quale partecipano le squadre della provincia di Agriento, in cui Lampedusa ricade, è una particolarità, dovuta al fatto che nella città agrigentina non c’è l’aeroporto, e quindi viene più facile atterrare a Palermo, e giocare direttamente con avversari della Sicilia occidentale.

In trasferta si gioca di mattina

Poi peculiare è pure l’orario di inizio delle partite in trasferta del Lampedusa, fissato massimo alle 10 e 30, dopo esser partiti con un volo alle 7. Giocare di mattina permette alla squadra di poter prendere l’aereo di ritorno da Punta Raisi alle 14 e 30, con l’ultimo imbarco previsto. Per i match in casa invece si gioca nello stadio The Bridge, che ospiterà domenica il Delfini Sport Arenella, su una particolare erba che viene annaffiata con l’acqua salata. Inoltre la formazione lampedusana è formata da giocatori cresciuti nella scuola calcio dell’Academy Lampedusa, che sta ben figurando nel campionato in corso, quinta in classifica con 18 punti.

L’amore per Lampedusa

Unico giocatore gialloblu a non essere del luogo è il tunisino Jospeh Boullaguei, con un passato da calciatore nel suo Paese, arrivato in Sicilia da migrante, con l’intenzione di raggiungere il fratello in Francia, ma rimasto a Lampedusa per amore, della splendida isola che l’ha accolto, ma anche della ragazza che è diventata sua moglie, dalla quale ha avuto due figli.