Il pallone racconta, Tebaldo Bigliardi un rosanero che arrivò nel Gotha calcistico

di Valentino Sucato

Bigliardi, da pupillo di Zeman ai due scudetti con il Napoli. Un tempo, parecchi decenni fa, prima che il calcio subisse una delle più grandi rivoluzioni tattiche come fu la “difesa a zona” i difensori, soprattutto quelli italiani, venivano chiamati francobollatori. La cosiddetta marcatura ad uomo era comune a tanti paesi d’Europa ma soprattutto in Italia.

Per chiarire meglio il concetto basterebbe guardare la marcatura di Gentile su Maradona e Zico ai mondiali del ’82. Uno di questi marcatori, difficile da superare, che non tirava mai il piede indietro era certamente Tebaldo Bigliardi. È fu Zeman a plasmarlo quando da allenatore della primavera dei rosanero si ritrovò questo ragazzo di Calabria taciturno, educato e soprattutto un infaticabile lavoratore durante gli allenamenti e la gara. È fu l’allenatore boemo a valorizzarlo trasformandolo in un difensore roccioso.

L’esordio in maglia rosa

Tebaldo, vice Di Cicco, un altro rosa beniamino della tifoseria, fa dunque tante panchine, in attesa che arrivasse il suo momento: è il 4 ottobre 1981, il Palermo di Mimmo Renna sta pareggiando 1-1 a Ferrara con la Spal e all’ 87′ al ragazzo di Calabria viene detta la famosa parolina magica: “riscaldati”. Entra al posto di Di Cicco, solo per pochi minuti che però servono a rompere il ghiaccio nel calcio che conta. La seconda gara è da dimenticare: si gioca a Pistoia e dopo cinque minuti si infortuna Caneo, sostituito appunto da Bigliardi. Dopo un minuto Desolati porta in vantaggio gli arancioni. La partita finirà 3-1 per i toscani ma per Bigliardi e compagni fu una gara da dimenticare. È incredibile come la statistica sia impietosa: terza gara, derby al Cibali ancora al 5′ un infortunio questa volta per Silipo e Bigliardi entra al suo posto, risultato finale ancora 3-1 per gli etnei con un Cantarutti devastante. Alla quarta gara finalmente una gioia, il Palermo gioca a Pescara e sullo 0-4 per i rosa Bigliardi entra al posto di Di Cicco. Finirà 0-5. Nella quinta gara a Cava dei Tirreni parte titolare (0-0 finale) così come con la Cremonese alla Favorita (2-0 per il Palermo) con Bigliardi che si difende come un leone al cospetto di Vialli, Finardi e Frutti. Nell’ultima apparizione a Perugia un suo fallo, in compartecipazione con Di Cicco su Cavagnetto, causa un penalty che lo stesso Cavagnetto realizza. Il Palermo rischiò di andare in A ma il crollo nella parte centrale del girone di ritorno fu fatale.

Salvezza sofferta l’anno successivo

L’anno dopo il Palermo perse qualche pedina importante come Pasciullo e Caneo che gli arrivi di gente di classe dalla serie A come Venturi, Gorin e Odorizzi e i giovani Marmaglio e Onofrio Barone non riuscirono a compensare. Si partì puntando alla serie A. Non fu così purtroppo e la squadra soffri molto la salvezza arrivò all’ ultima giornata a Campobasso grazie all’ 1-1. Bigliardi giocò per due terzi del campionato da titolare, rivelandosi il più affidabile in reparto che accusò molte criticità. Ma il peggio doveva ancora venire. L’anno successivo infatti con Giagnoni in panchina (poi sostituito nel girone di ritorno da Landoni) si retrocede nonostante gli arrivi di Paleari, Guerini, Pircher, Majo e Gianni De Biasi. Bigliardi resta un punto fermo ma in una stagione davvero sfortunata nessuno si salva dalle critiche.

La parentesi in serie C e la radiazione dei Rosa

Tuttavia Bigliardi continua l’avventura in rosa per la ripartenza dalla Serie C. Anzi di quella squadra è un punto fermo. Con gli arrivi di gente esperta, Ranieri, Gabriele Messina, Piga, Cecilli e Falcetta e con giovani rampanti come Maiellaro e De Vitis, il Palermo vola in serie B. Bigliardi sarà uno dei protagonisti con 29 presenze in gare giocate quasi tutte sopra la sufficienza in una categoria durissima con attaccanti di spessore e in campi caldissimi come Nocera, Casarano, Monopoli, Benevento, Barletta, Salerno, Caserta, Messina.Si ritorna tra i cadetti e con trentatré partite e ancora buone prestazioni contribuisce alla salvezza del Palermo che purtroppo non valse a nulla perché qualche mese dopo la squadra di Viale del Fante fu radiata.

Scudetti, Coppa UEFA poi Bergamo e il ritorno a Palermo

Il ragazzo di Calabria vola in Serie A, al cospetto nientemeno di Diego Armando Maradona vince due scudetti e una coppa UEFA. Gioca sempre con la maglia dei partenopei in Coppa dei campioni al Santiago Bernabeu. Va a Bergamo e anche qui viene apprezzato dai tifosi orobici, per poi tornare a Palermo nel novembre 1993, giocando una sola stagione ma contribuendo alla salvezza. Realizza il suo primo gol in un campionato in un Monza – Palermo 3-1, il secondo in carriera dopo quello realizzato con la maglia dell’ Atalanta, in Coppa Italia alla Juve , ironia della sorte, finita anche con un 3-1 per i bianconeri. Torna a Bergamo l’anno successivo. Chiuderà la carriera l’anno dopo con la maglia del Leffe.