Tale padre, tale figlio ed il palermitano Giacomo Corona fa il suo esordio in serie A

di Edoardo Ullo

Buon sangue non mente, tale padre, tale figlio. Potremmo andare avanti anche con Nemo propheta in patria… gli adagi potrebbero continuare ma bastano questi per far capire di chi stia parlando. Giacomo Corona, attaccante palermitano classe 2004 (il 24 febbraio compirà 20 anni), ha fatto il suo esordio in serie A nella sfida tra il suo Empoli ed il Verona giocata sabato scorso allo stadio Bentegodi che ha visto gli scaligeri battere i toscani.

Per lui, entrato all’86’, pochi minuti ma estremamente importanti: giocare nella massima serie proprio come suo papà, sua “maestà” Giorgio Corona, nella stagione 2006-2007 (a 32 anni) fece con la maglia più improbabile per un palermitano, quella del Catania.

Di Re Giorgio ricordiamo tutti le caterve di gol in serie B, C ed anche una buona annata – l’unica – in massima serie con gli etnei chiusa con 7 reti in 31 presenze. Per il resto, sua maestà si è fatto rispettare ovunque, e bei ricordi a Mantova, Catanzaro, Messina. Qui ha vinto due campionati di fila portando i giallorossi dalla D alla allora Lega Pro 1 (la terza serie)

Chi è Giacomo Corona

Giacomo Corona, quindi, è un figlio d’arte. Probabilmente un predestinato che è già entrato nel mirino di club importanti anche se a livello giovanile: gli ultimi in ordine cronologico sono Torino ed Empoli. Le sue doti fisiche e tecniche sembrano già accompagnarlo verso una carriera importante.

Lui è un attaccante possente, è alto quasi due metri, e sabato ha fatto il suo esordio in serie A. Complice – come capita spesso in questi casi – l’emergenza delle rose. Gyasi – anche lui nato a Palermo – fuori per infortunio ha “costretto” il tecnico dell’Empoli Aurelio Andreazzoli a farlo esordire tra i “grandi”.

Il baby bomber palermitano ha iniziato al Ribolla, la scuola calcio fondata da Totò Schillaci che però non è più in attività. Poi è passato al Palermo facendo la trafila: Under 17, Primavera ed anche prima squadra. È l’estate del 2021 quando entra nel ritiro della formazione che disputerà la serie C 2021-2022 e fa il suo esordio il 17 ottobre quando i rosanero sono di scena a Torre del Greco ed al 74’ sul parziale di 2-0 per i corallini, il tecnico Giacomo Filippi lo getta nella mischia al posto di Francesco De Rose a 17 anni e quasi 8 mesi. Ma poi appena due presenze in terza serie.

Nemo propheta in patria

Non fa però tanti minuti in quella stagione passata poi alla storia per la promozione del Palermo in serie B attraverso i play off: Filippi viene esonerato a dicembre, e gli subentra Silvio Baldini che guiderà la sua banda verso il paradiso.

Ad agosto del 2022 Corona passa al Torino (rientra nell’operazione Segre che approda in maglia rosanero) in prestito col diritto di riscatto con 27 presenze tra Under 18 e Primavera. A fine stagione il giovanotto torna a Palermo. Il pre-stagione lo passa in ritiro con la squadra in Trentino Alto Adige ed è protagonista nell’amichevole con il Bologna finita 2-2 quando nel finale riesce a conquistare di forza ed a lavorare un buon pallone sul fondo crossandolo poi per la spettacolare rovesciata di Soleri che diede il pareggio allo scadere.

Ma appunto, Nemo propheta in patria, nessun profeta è in patria. L’occasione per la serie A arriva. Non certo a Palermo che la massima serie non la vede da 7 anni e con un club che non punta su di lui neppure per la serie B. L’Empoli è interessato. Il club toscano è noto per valorizzare il proprio settore giovanile. Va nella squadra Primavera allenata da Alessandro Birindelli ed è subito protagonista: 11 reti in 16 presenze, quasi la metà di tutta la squadra (a segno 24 volte in 17 giornate, ndr). E sabato 13 gennaio, la prima in A. Che sia l’inizio della sua carriera tra i professionisti sulle orme del papà?

Foto Empoli