Demolito anche Rublev, ora Sinner bussa alla porta di Djokovic per un posto in finale

di Alessandro Teri

Di forza e con metodo, Jannik Sinner non sbaglia un colpo e arriva lì dove tutti lo volevano, ovvero a giocarsi l’accesso in finale agli Austrlian Open contro Novak Djokovic. Sì, perchè l’attesa per lo scontro tra i due dura fin dall’inizio delle ostilità a Melbourne, e oggi è arrivata la certezza che il penultimo atto della parte alta del tabellone vedrà opposti Sinner e Djokovic, come previsto. L’ultimo ostacolo per l’italiano, in vista di quello che si annuncia come un match epocale, era rappresentato da Andrey Rublev, che però non ha potuto che arrendersi allo strapotere fin qui dimostrato dal numero uno azzurro. Invece il serbo in precedenza aveva regolato l’americano Taylor Fritz, con qualche patema di troppo (7-6 4-6 6-2 6-3).

Seconda semifinale Slam

Il beniamino dei tifosi italiani invece non ha lasciato nemmeno un set al russo, nel quarto di finale che rappresentava la sfida tra i numeri 4 e 5 al mondo: 6-4 -7-6 6-3, è il punteggio finale con il quale l’altoatesino si è garantito la seconda semifinale di uno Slam, dopo quella dell’anno scorso a Wimbledon. Fu allora lo stesso Djokovic a stravincere sull’erba inglese, ma adesso di sicuro non dormirà sonni tranquilli, vista anche la sconfitta patita nel frattempo ad opera di Sinner nella semifinale di Coppa Davis.

Sbaragliata la resistenza del russo

Tornando però al match con Rublev, la cronaca parla di un primo set nel quale Sinner ha messo in atto l’allungo decisivo nell’ottavo gioco, con il break che lo ha portato sul 5-3, dal quale si è arrivati al 6-4 finale. Il secondo set è stato poi il vero spartiacque dell’incontro: il tie break vinto dall’italiano, dopo essere stato sotto 1-5, ha significato un punto di non ritorno ai danni di Rublev, che infatti non ha saputo più opporre valida resistenza, Il terzo ed ultimo parziale è servito per chiudere i conti, sul conclusivo 6-3, con il quale Sinner bussa alla porta di Djokovic, che rimane il favorito, forte dei suoi 10 titoli agli Australian Open, sempre che un avversario dei capelli rossi non si prepari a spodestarlo.