Il pallone racconta un Catanzaro-Palermo e una luna di miele da rinviare

di Valentino Sucato

Siamo all’ ultima giornata di serie B della stagione 1974/75. Con il Perugia già promosso in serie A, si dovevano assegnare altre due posti per la massima serie quando appunto mancavano solo 90′ alla fine di un torneo molto equilibrato.

Dietro agli umbri il Verona c’erano con 45 punti, il Como a 44, poi il Catanzaro e il Palermo a 43. Quattro squadre dunque per due posti residui con un calendario diabolico che fissa proprio alla fine Como-Verona e Catanzaro-Palermo. Incredibile: un vero e proprio quadrangolare all’ ultimo respiro, con le radioline dei tifosi di quattro città sintonizzati sulle due gare, perché appunto non tutto dipendeva dalla singola squadra ma anche dal risultati dell’ altra sfida. Ma facciamo un passo indietro. Il Palermo, pur trovandosi al quarto posto aveva fatto molto male le ultime gare pareggiando 0-0 nella penultima (37ª giornata ) in casa con il Taranto con gli ionici impelagati nella lotta per la salvezza. I rosanero nella 36ª giornata avevano addirittura perso 2-0 ad Arezzo. Il Catanzaro nella 37ª aveva perso lo scontro diretto a Verona (0-1) con gol di Luppi. Nel calcio ci sono tante storie che si incrociano, s’intrecciano come in gomitolo e non solo di numeri e statistiche o di squadre ma anche di uomini.

Pre-gara

Nella squadra calabrese c’era tanta qualità: Claudio Ranieri, Fausto Silipo, Massimo Palanca. E poi ancora Braca, Vichi, Spelta. C’era poi anche un altro calciatore in maglia giallorossa tale Adriano Benelli, un terzino destro vecchio stampo, specializzato in marcatura ad uomo, niente fronzoli tutta sostanza. Adriano aveva deciso da tempo di dover sposare la sua fidanzata il 22 giugno, la domenica dell’ ultima gara. Finita la gara tutti in chiesa e matrimonio con l’intera squadra invitata. Non aveva previsto quanto poteva però avverarsi.

La partita

Torniamo alla partita. Lo stadio era al completo con larga rappresentanza palermitana. Il tifo era assordante. Si cominciava al fischio di Michelotti con i calabresi che si lanciavano subito all’attacco nel tentativo di scardinare subito la difesa rosanero e risolvere in fretta e in furia la pratica in attesa del risultato di Como. Il Palermo di Viciani subisce i calabresi e ripiega in difesa forse troppo, dando così più vigore gli assalti avversari. Viciani chiede a Favalli di giocare arretrato anche se il pareggio non servirebbe a nessuno delle due e anzi aiuterebbe la perdente della sfida tra Como e Verona. Viciani gioca con due punte, con i centrocampisti a fare da scudo e con i difensori chiusi davanti a Trapani. Il Catanzaro, forse era questo l’intendimento o la speranza di Viciani invece di stancarsi aumenta intensità minuto dopo minuto. Palanca, Spelta e specialmente Piccinetti hanno buone occasioni ma sbagliavano i tiri conclusivi. L’azione dei padroni di casa è costante. Il primo contropiede del Palermo arriva al 13′ ma la conclusione di Barlassina è di poco a lato. I palermitani subiscono il dominio tattico costante ma il Catanzaro non passa. Nella ripresa Viciani decide di rischiare di più, di mandare in campo Barbana al posto di Favalli. Il gioco rosa è più incisivo, migliora. Fiammata dei palermitani con La Rosa che sfiora il gol al 52′. E al 54′ Pellizzaro si salvava con fortuna da una incursione di Barbana e La Rosa in coppia. Il fuoco rosanero però si spegne subito. Barlassina e Maio che avevano fatto un duro lavoro per tutta la gara cedono vistosamente. Ma è tutta la squadra ad accusare difficoltà. La capitolazione avveniva al 65′. Palanca, dalla linea laterale serviva Spelta che un paio di minuti prima, stanchissimo, aveva già chiesto la sostituzione. Spelta crossa un pallone che sfugge a Pighin, Piccinetti fa velo ingannando Pepe e come un cecchino spuntava Banelli che colpisce di testa, la palla che batte a terra, inganna Trapani e finisce in rete. Lo stadio esplode, è il gol che porta i calabresi allo spareggio con il Verona che sta perdendo 2-0 a Como con doppietta di Cappellini. I palermitani provano a reagire più per disperazione che per convinzione, il caldo di fine giugno prosciuga i muscoli e la testa e con essi la speranza. Finiva 1 a 0 per il Catanzaro.

Il post-gara e la luna di miele rinviata

Ma non finisce qui. Per Banelli c’è il matrimonio dopo poche ore. Proprio così, quel Banelli, autore del gol della vittoria, si sposa. La cerimonia si svolgerà alle 20,30, tutti in chiesa poi la cena con i parenti degli sposi, dirigenti e giocatori. L’allenatore Di Marzio stabilisce l’ora massima per il ritiro: alle 23 tutti devono essere nel solito albergo di Catanzaro Lido, sposo compreso, ovviamente senza la sposa. E dopo il brindisi tutti a nanna. Esce di scena il Palermo. Potenzialmente il Palermo era la squadra più forte della serie cadetta. Ma la sorte ha voluto così. Per dovere di cronaca aggiungiamo che lo spareggio tra Catanzaro e Verona del giovedì successivo fu vinto dagli scaligeri per 1-0 con gol di Mazzanti. Pianti e lacrime nel volto dei calabresi gli stessi che erano sul volto dei rosanero quattro giorni prima. Forse l’unico a sorridere sarà stato Banelli che quella sera stesso parti per la luna di miele.

Tabellino

Catanzaro: Pellizzaro; Banelli, Ranieri; Vignando, Silipo, Vichi, Spelta, Nemo, Piccinetti, Braca (all’82’ Papa), Palanca. A disp. Di Carlo, Garito.

Palermo: Trapani; Zanin, Vianello; Majo, Pighin, Pepe; Favalli (Barbana dal 46′), Barlassina, Braida, Vanello, La Rosa. A disp. Bellavia, Cerantola.

Arbitro: Michelotti.

Rete: Banelli al 65′.