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Il bagherese Adalberto Catanzaro racconta la sua buca fenomenale da 260 metri

Centrare una buca distante circa 260 metri con un solo colpo: impresa quasi impossibile, che però è riuscita ad un giocatore di golf palermitano, nel corso di un torneo che si è tenuto proprio a Palermo nei giorni scorsi, sui campi del Villa Airoldi Golf Club. L’autore del fenomenale tiro si chiama Adalberto Catanzaro, trentunenne originario di Bagheria, con un passato agonistico, ma con una passione per il suo sport che lo porta a perfezionarsi sempre, ed a stupire anche chi sul green ne ha viste tante.

Mai visto prima

“Hole in one”, questo il nome in gergo golfistico del colpo messo a segno da Adalberto Catanzaro nel corso del 90126 Factory Trophy, centrando alla sesta buca il drive con un singolo colpo, anziché con i 4 tiri normalmente previsti per eguagliare il par. Qualcosa che nell’oasi verde palermitana non si era mai vista prima. E però nemmeno l’autore del tiro, arrivato poi terzo nella classifica finale facendo parte della coppia Catanzaro-Provino, ha avuto la fortuna di goderselo appieno, vista la distanza dal bersaglio, tanto che ad informarlo che la pallina era andata direttamente in buca è stato un suo amico che si trovava proprio lì vicino.

Sarebbe bello riuscirci

Non ho avuto l’emozione di vedere il colpo in buca, il primo a vederlo è stato il mio amico Sergio, che mi ha chiamato per chiedermi chi aveva fatto quel tiro”, rivela lo stesso Adalberto Catanzaro, cosciente che “un tiro del genere – dice – non riuscirò a rifarlo”, ma che per sua stessa ammissione già in passato ci aveva provato, facendoci anche stavolta un pensierino: “Sarebbe bello riuscirci”, aveva detto prima di colpire la pallina rivolgendosi agli altri giocatori che erano con lui, e poi la magia…

Fortuna e bravura

“Ci ho sempre puntato, e dopo tanti tentativi sono riuscito ad imbucare, con un pizzico di fortuna e di bravura tecnica”, dice ancora il bagherese, titolare di un’agenzia di comunicazione ed editore di una pubblicazione che si occupa di enogastronomia e turismo, in procinto tra l’altro di diventare giornalista, che ha imparato a giocare a golf all’età di 14 anni durante un viaggio in Inghilterra. Poi fino ai 18 anni la carriera agonistica, lasciata per dedicarsi agli studi ed al lavoro, e l’abbandono del golf per un lungo periodo, mentre il fratello Roberto, di 25 anni, tuttora porta avanti quella che è una passione di famiglia conseguendo ottimi risultati, con tutte le carte in regola per diventare professionista.

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Published by
Alessandro Teri