Ecco la nuova maglia rosa per il Giro d’Italia 2024, un mito senza tempo

di Redazione

È stata svelata, tra i capolavori della Pinacoteca di Brera, la Maglia Rosa 2024, sponsorizzata da Enel per il nono anno consecutivo, e realizzata da Castelli. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, Urbano Cairo, Presidente di RCS MediaGroup, Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, Stefano Barigelli, direttore della Gazzetta dello Sport, e Vincenzo Nibali, ultimo vincitore italiano della Corsa Rosa nel 2016. Una delle novità significative di quest’anno si trova all’interno del colletto della maglia rosa. Infatti, su sfondo granata, vi è inserita una citazione in omaggio al Grande Torino, nella ricorrenza del settantacinquesimo anniversario della tragedia di Superga, l’incidente aereo nel quale il 4 maggio 1949 persero la vita giocatori e tecnici di quella squadra invincibile, che verrà omaggiata dal Giro d’Italia.

I numeri di un’istituzione

La dedica al Grande Torino

La maglia rosa, simbolo che contraddistingue il leader nella classifica generale a tempi, fu istituita per il Giro del 1931. Il primo ad indossarla fu Learco Guerra, vincitore della prima tappa di quell’edizione, la Milano-Mantova. In 88 edizioni, sono 263 gli atleti ad averla vestita per almeno una frazione. Il corridore che la ha indossata più volte è Eddy Merckx, per ben 78 tappe. Lo seguono Francesco Moser a quota 57, e Gino Bartali a 50. Tra l’altro Eddy Merckx detiene il record per la più lunga sequenza di maglie rosa consecutive, avendola indossata per 36 tappe di seguito. Due ciclisti sono stati invece in grado di vestirla dalla prima all’ultima tappa: Eddy Merckx nel 1973 e Gianni Bugno nel 1990. Inoltre La nazione con più maglie rosa è l’Italia, a quota 1009, seguita a lunga distanza dal Belgio a 164, e dalla Spagna a 140. In tutto la maglia rosa è stata indossata da atleti di 28 nazioni diverse.

Emozioni non solo sportive

Per Urbano Cairo, presidente RCS MediaGroup, la società che organizza il Giro, “la maglia rosa è il simbolo, riconosciuto nel mondo, del nostro Giro d’Italia”, e “poterla indossare – dice – è il sogno di tutti i corridori che prendono il via alla corsa rosa”. “Sono onorato che sia stata scelta la Pinacoteca di Brera per presentare la maglia rosa del Giro d’Italia 2024”, afferma Angelo Crespi, direttore del museo milanese: “La maglia rosa, nel corso di quasi un secolo, è diventata un simbolo non solo sportivo”, aggiunge Crespi, sottolineando come “la narrazione del Giro e dei suoi eroi sia qualcosa che ha travalicato la semplice cronaca sportiva, facendosi racconto sociale”. “Da direttore in corsa ho visto tante imprese di campioni che hanno portato negli anni la maglia rosa”, racconta poi Mauro Vegni: “Tutti coloro che l’hanno vestita sono meritevoli di menzione ma voglio sottolineare due grandissimi corridori – continua -, che attraverso le loro gesta mi hanno particolarmente emozionato: Alberto Contador e Vincenzo Nibali”.

Un evento che unisce il Paese

E proprio lo Squalo di Messina, vincitore del Giro d’Italia 2013 e 2016, non manca di ricordare l’importanza di una corsa così sentita: “Per me il Giro d’Italia è un evento che unisce il paese da nord a sud, toccando non solo le grandi città ma anche i piccoli borghi – dice – Ho vinto due edizioni e per me sono state delle emozioni indimenticabili, in particolare quello del 2016 vinto insieme ad un team eccezionale. Il ciclismo è uno sport individuale ma senza un grande team alle spalle è impossibile ottenere grandi risultati“.