Ecco a voi la Ferrari SF-24, con tante novità per riportare Maranello in vetta alla F1

di Alessandro Teri

Il countdown è finito, la nuova Ferrari che andrà a caccia del tanto agognato ritorno alla vittoria del campionato d Formula 1 è realtà. La SF-24 è finalmente apparsa agli occhi dei tifosi ferraristi, impazienti di vederne le forme, il colore, le caratteristiche tecniche, per capire fin da subito se ci si trovi davanti a qualcosa di innovativo, ad un progetto che rompa con un passato recente avaro di soddisfazioni. Ebbene sì, quanto visto nel video di presentazione della nuova monoposto di Maranello lascia intravedere segnali chiari di un cambio di prospettiva, la ricerca di quel qualcosa che ultimamente è mancato per competere ad alti livelli, per portare la rossa lì dove le compete, sul gradino più alto del podio.

Curiosità, in parte, appagata

Le Sf-24 numero 55 e 16, di Sainz e Leclerc

Certo ci si sarebbe forse aspettati qualcosa di più del minuto e mezzo di presentazione, trasmesso sul canale Youtube della Scuderi Ferrari a mezzogiorno in punto. La curiosità dei milioni di appassionati e amanti del Cavallino Rampante non può essere appagata da un assaggio così sfuggevole, servito solo a saziarci quel poco che basta prima di gustare la vera portata principale, il clou del pranzo apparecchiato in vista del nuovo mondiale di F1, che parte il 2 marzo dal Bahrain. Si sapeva comunque che quest’anno il rituale dello svelamento della vettura di Maranello sarebbe stato limitato al web, che non ci sarebbe stato nessun lancio in grande stile.

Le prime impressioni tecniche

Vista dal retrotreno della SF-24, con in evidenza le branchie sul cofano motore

Comunque sia, è stata pur sempre un’emozione apprezzare il lavoro fatto degli ingegneri ferraristi durante tutto l’inverno, anzi già da prima, dal momento in cui l’anno scorso si era capito che ci sarebbe stato da rivoluzionare il concetto generale dal quale partire, per dare corpo alla nuova vettura e perchè soprattutto fosse vincente. Ancora naturalmente è presto per lanciarsi in approfondite analisi tecniche, ed ancor più per poter dire se la competitività sia quella giusta, però lo stacco rispetto al passato in alcuni tratti essenziali è evidente, e si concentra maggiormente nelle fiancate dimagrite e nel cofano più voluminoso, con una pinna aerodinamica ridotta all’osso, in prosecuzione di una presa d’aria centrale tornata triangolare dopo tanti anni, vere novità da analizzare nel dettaglio. Ebbene, il concept è totalmente innovativo: incavo laterale sopra le prese d’aria arretrato, pance ridotte al minimo, che terminano con abbondanti griglie per raffreddare meglio i freni ed il motore, grazie anche ad estese branchie posizionate più in alto che portano aria alla power unit ibrida. L’obiettivo ricercato è anche quello di migliorare le prestazioni dei pneumatici, con un miglior afflusso d’aria, ponendo rimedio alla nota difficoltà di far entrare presto in temperatura le gomme.

Una combinazione di tinte storiche

Inedita è anche la livrea, sulla quale il rosso opaco è arricchito da inserti bianchi e gialli, di quel “Giallo Modena” che ha fatto anch’esso la storia del Cavallino, oltre alla parte inferiore della scocca in nero carbonio, nel tentativo di limitare il più possibile il peso della macchina, risparmiando pure sulla quantità di vernice utilizzata. C’è da dire che il rosso-giallo dominante fa da palese richiamo ai colori della Ferrari 499-P che l’anno scorso ha riportato la Casa modenese nel mondiale endurance, firmando una storica vittoria nella 24 Ore di Le Mans. Un’ispirazione utile, si spera, a riportare finalmente Maranello in cima al mondo dell’automobilismo.

(foto e video Scuderia Ferrari)