Storie e aneddoti delle classiche di primavera, nei racconti di chi le ha vinte

di Alessandro Teri

Si avvicina il tempo delle grandi classiche di ciclismo di primavera, con tre grandi appuntamenti in Italia: le Strade Bianche il 2 marzo, la Tirreno-Adriatico dal 4 al 10 marzo, la Milano-Torino il 13 marzo, e la Milano-Sanremo il 16 marzo. Una serie di corse mitiche, di cui si è parlato nel corso di un incontro durante il quale a raccontarle sono stati alcuni grandi campioni che le hanno vissute e vinte. Storie, aneddoti e curiosità sono stati gli elementi di un talk show sul palco de Le Village by Crédit Agricole nel centro di Milano, con gli interventi di Giuseppe Saronni, Vincenzo Nibali, Filippo Pozzato, Moreno Moser e Marta Bastianelli che hanno dialogato e interagito con l’amministratore delegato di Crédit Agricole Italia e Senior Country Officer, Giampiero Maioli, e il presidente di RCS MediaGroup, Urbano Cairo.

Appuntamenti fondamentali

Il ciclismo va ben oltre la definizione di semplice sport, incarna valori in cui crediamo e investiamo concretamente: inclusione, attenzione per l’ambiente, innovazione, vicinanza alle nuove generazioni”, ha esordito Giampiero Maioli, mentre Urbano Cairo ha sottolineato che “le Classiche sono degli appuntamenti fondamentali all’interno del calendario delle corse che organizziamo. Corse dal fascino particolare come la Strade Bianche, che in così pochi anni ha preso piede in maniera notevole a livello mondiale, o la Milano-Sanremo, che andavo a vedere fin da bambino, dimostrano il potenziale immenso che ha questo sport“.

Non è facile fare il vuoto

Poi la parola è andata ai protagonisti del pedale presenti, a partire da Giuseppe Saronni: “Ho vinto tre di queste corse ma devo ammettere che ho il rimpianto di non aver avuto alla mia epoca una corsa come le Strade Bianche che si adattava perfettamente alle mie caratteristiche – ha detto – La vittoria alla quale sono più legato è la Milano-Sanremo vinta con la maglia di Campione del Mondo. Mi era sfuggita diverse volte, quell’anno decisi che avrei dovuto attaccare anticipando gli uomini più veloci. Non è facile fare il vuoto, ci sono riuscito così come è successo l’anno scorso a Van der Poel”.

Il grande giorno

Quindi è stata la volta di Vincenzo Nibali. “Le due Tirreno-Adriatico vinte consecutivamente mi hanno dato fiducia per i grandi giri che ho vinto negli anni successivi. Poi nel 2018 è arrivato il grande giorno della Milano-Sanremo”, ha ricordato lo Squalo di Messina, andando indietro nel tempo a quel giorno sul traguardo ligure: “Era una corsa che in precedenza avevo solo sfiorato e alla quale mi ero presentato nella miglior condizione di sempre. In più era una giornata piovosa e fredda, che si addiceva alle mie caratteristiche. Nel finale ci dovevo provare. Vincere è stata un’emozione paragonabile a quelle vissute quando ho vinto il Giro e il Tour“.

La realizzazione di un sogno

Poi è arrivato il turno di Filippo Pozzato, che tra le sue vittorie annovera anche quella nella classicissima di primavera: “La vittoria della Milano-Sanremo è stata la realizzazione di un sogno, era una corsa che seguivo fin da bambino. Ho interpretato il finale sempre in maniera diversa, riuscendo a centrare il bersaglio grosso nel 2006″. E Moreno Moser ha rivissuto il suo successo sull’arrivo di Siena nel 2013: “Ho vinto la Strade Bianche da outsider. Ho attaccato anticipando i grandi favoriti approfittando anche della presenza di Peter Sagan nel gruppetto alle spalle. È stata senza dubbio la mia vittoria più bella”. Più volte protagonsita nelle Strade Bianche è stata pure Marta Bastianelli: “È una gara affascinante che rappresenta la bellezza del nostro Paese, una classica amata a livello mondiale. Io l’ho corsa dalla prima edizione ed anno dopo anno è migliorata molto qualitativamente, diventando un appuntamento fisso anche per tutte le big del ciclismo femminile“.