Il suo è un grido di allarme. “Io dove li faccio allenare i ragazzi?”. Salvo Toscano ha iniziato ad andare in bicicletta. La sua Team Toscano Giarre ha sfornato generazioni di atleti da 20 anni (proprio quest’anno il prestigioso anniversario). Sulla strada che da Riposto arriva a Santa Tecla (Acireale) lui ha costruito negli anni la sua palestra.
“Proprio così – spiega – per i nostri giovani ciclisti che vanno in bicicletta la strada provinciale, vietata a tempo indeterminato a seguito dell’ordinanza della Città Metropolitana di Catania, è sede di allenamento. Dove li faccio allenare i ragazzi? Li porto sulla strada Statale con i rischi del caso. Rimango stupefatto”.
Toscano ha iniziato a correre a 15 anni, proprio in quei chilometri lontano dal traffico stradale intenso della Statale ha inanellato allenamenti su allenamenti.
Oggi, a 65 anni, organizza le sedute in strada con le squadre Giovanissimi, Esordienti e Juniores proprio in quella Provinciale diventata pomo della discordia in questi giorni.
“La salita di Santa Tecla – confessa – è amatissima da chi va in bici. Per me costituisce un test per comprendere il rendimento in salita dei nostri giovani, i tempi di scalata e anche i progressi. Il problema della sicurezza stradale è ormai diventato prioritario per il mondo del ciclismo”.
Le domande e i dubbi sono ricorrenti: “Ma chi arriva da Catania e sceglie di percorrere tutto il lungomare con posti meravigliosi come Santa Tecla, Stazzo, Pozzillo, Riposto, Fondachello e Marina di Cottone dovrà percorrere la Statale 114 dove i pericoli sono moltiplicati”.
L’ordinanza di chiusura a tempo indeterminato attanaglia il mondo del ciclismo amatoriale e non solo.
“Viviamo un’epoca dove la bicicletta probabilmente dà fastidio a qualcuno. Io ho girato tutta l’Italia, ma solo in Sicilia esiste questa difficoltà. Mi sarei aspettato in quella che è una ciclovia turistica maggiore sensibilità non una chiusura così serrata”.
“Ormai è cresciuto il movimento di chi usa la bicicletta. In Sicilia dovremmo favorirne l’uso per non inquina e perché fa bene alla salute. Spero che il provvedimento venga revocato al più presto (dovrebbero incontrarsi a breve Città Metropolitana e Federciclismo ndr). Auspico che l’onda di dissenso che si è sollevata possa essere da stimolo alla classe politica per fare interventi in materia. Occorre creare percorsi ciclabili e educare sempre più al rispetto del codice e anche di chi va in bici, perché corre, per passione e ora anche per esigenza”.