Ricerca della velocità e forme estreme…la nuova Red Bull mette paura

di Alessandro Teri

Fa paura solo a guardarla, non perché brutta, anzi, ma per la cattiveria delle forme che la rendono temibile prima ancora di vederla in pista. La nuova Red Bull non smentisce le attese, confermando ancora una volta che dalle parti di Milton Keynes la ricerca di soluzioni inedite è continua, lasciando gli altri team sempre a bocca aperta. Il lancio della RB20, ventesima auto a portare sul cofano il toro della casa madre austriaca dall’esordio in Formula 1, riserva non poche sorprese sul fronte della vettura svelata agli occhi di tutti, e rappresenta la prima uscita pubblica per il team manager Chris Horner, dopo l’accusa di comportamenti inappropriati nei confronti di una collega, e l’apertura di un’indagine interna che potrebbe portare anche al licenziamento di colui il quale è stato dietro a tutti i successi Red Bull di questi anni.

Le ambizioni di Max

In attesa che la vicenda si chiarisca definitivamente, lo spettacolo deve andare avanti pure se un certo imbarazzo è inevitabile, viste tra l’altro le voci di spaccature all’interno del team Oracle Red Bull Racing. Intanto però c’è una stagione da iniziare, il 2 marzo in Bahrain, ed i primi test ufficiali da affrontare nella tre giorni dal 21 al 23 sulla pista asiatica, in occasione del banco di prova che attende tutte le scuderie del Circus. Lì Max Verstappen avrà modo di capire se le ambizioni di un quarto titolo mondiale consecutivo sono davvero reali, come alla vigilia potrebbe sembrare, e Sergio Perez vedrà se c’è modo di dare qualche fastidio al compagno di box e primo avversario.

Pensata per sorprendere

Il nuovo concept parte dal muso allungato della RB20

I due piloti Red Bull comunque avranno sotto le mani una monoposto estrema nelle soluzioni aerodinamiche, come da tradizione per Adrian Newey, il geniale progettista che mette le ali ad ogni macchina nata dalla sua matita. E pensata per sbaragliare la concorrenza pure quest’anno sembra la RB20 adesso presentata, con forme estreme che a partire dal muso allungato, i baffi anteriori a freccia, passando dall’halo che si unisce al cofano motore quasi fondendovisi, il fondo senza scalino, le pance spioventi al massimo, danno l’impressione di velocità già da ferma. C’è da vedere se l’aspetto andrà di pari passo con le reali prestazioni, senza dimenticare il fondamentale apporto del motore Honda, per un binomio che sarà difficile da scalzare dalla prima posizione in griglia di partenza.

(foto Oracle Red Bull Racing)