Mondiali Doha, le parole del presidente Barelli e il bilancio del ct Butini

di Simone Milioti

“I risultati dei campionati mondiali, ma anche la loro ciclicità e continuità, sono il frutto della resilienza, della capacità ed organizzazione gestionale delle società e delle sinergie poste in atto con loro – sono le parole del presidente Fin Paolo BarelliMalgrado le forti restrizioni subite ai tempi del Covid e l’impennata dei costi energetici, triplicati dal 2019, le società sono riuscite a mantenere il ruolo aggregativo e formativo sul territorio e contemporaneamente a curare l’agonismo, che continua a fornire alle nazionali tecnici ed atleti pronti ad emergere e a vincere anche in ambito internazionale”.
Il medagliere di tutte le discipline del nuoto dell’Italia è stato vario e ricco. Tre ori, dieci argenti e sei bronzi così ripartiti. Oro a Giorgio Minisini nel libero del nuoto artistico, due ori a Simona Quadarella nel nuoto negli 800 e 1500 stile libero. Argenti ancora dall’artistico con Minisini nel tecnico, dal tuffi con Tocci/Marsaglia nel sincro trampolino uomini e Pellacani/Santoro nel sincro trampolino misto, dal fondo con la staffetta 4×1,5 km firmato Gabrielleschi, Bridi, Paltrinieri e Acerenze, dalla pallanuoto con la formazione maschile che ha perso ai rigori e poi dal nuoto la 4×100 stile libero uomini con Miressi, Zezzeri, Conte Bonin, Frigo, Martinenghi nei 50 e 100 rana, Razzetti nei 200 farfalla, Miressi nei 100 stile libero. Bronzi per Acerenza nella 5 km di fondo e poi nel nuoto in vasca con Paltrinieri negli 800 stile libero, Razzetti nei 200 misti, Pilato nei 50 rana, Franceschi nei 400 misti e la 4×100 mista uomini con Lamberti a dorso, Martinenghi a rana, Sansone a farfalla e Miressi a stile libero.

Il focus sul nuoto in vasca e i pass per Parigi 2024

Restando solo al nuoto in vasca sono dodici le medaglie (2-5-5), tre in più rispetto all’edizione record e del covid di Budapest 2022 (5-2-2) anche se alcune meno pregiate. Mancava Thomas Ceccon ma la squadra azzurra si è difesa con 14 finali individuali e 6 di staffetta; 6 primati personali e 15 pass olimpici (nove individuali e sei di staffetta) che si aggiungono ai cinque degli assoluti invernali dello scorso novembre a Riccione.
“Il bilancio è molto positivo con tutte le staffette qualificate alle Olimpiadi e risultati vari e di prestigio – afferma il direttore tecnico della nazionale, Cesare ButiniE’ vero che mancava qualcuno, ma anche noi eravamo privi di atleti di punta come Thomas Ceccon e Margherita Panziera. Si tratta di un mondiale particolare per la data di collocazione nell’anno olimpico; alcuni atleti hanno colto l’occasione e centrato l’obiettivo, altri sono stati meno performanti, ma non è facile per nessuno andare forte a febbraio. Certamente la squadra ha risposto, conquistando quindici pass olimpici, di cui nove individuali e sei di staffetta, 12 medaglie come mai avvenuto. I campionati assoluti di Riccione saranno un’ulteriore verifica per il movimento. Il bilancio generale dei mondiali è molto positivo, ma non dobbiamo sederci e dare per scontato che sarà così anche alle Olimpiadi di Parigi”.
Atleti qualificati alle Olimpiadi di Parigi 2024. Gregorio Paltrinieri nei 1500 e negli 800 stile libero, Alberto Razzetti nei 200 e nei 400 misti e nei 200 farfalla, Thomas Ceccon nei 100 dorso, Benedetta Pilato nei 100 rana, Alessandro Miressi nei 100 stile libero, Nicolò Martinenghi nei 100 rana, Simona Quadarella nei 1500 e negli 800 stile libero, Manuel Frigo 4×100 stile libero, Lorenzo Zazzeri nei 50 stile libero, Sara Franceschi nei 400 misti. Le staffette: 4×100 stile libero uomini, 4×100 stile libero donne, 4×100 mista mista, 4×200 stile libero donne, 4×200 stile libero uomini, 4×100 mista uomini, 4×100 mista donne.

Fonte dichiarazioni Federnuoto.it
Foto Giorgio Scala, Giorgio Perottino, Andrea Staccioli, Andrea Masini / DBM