Modifiche in vista per le regole del salto in lungo, in cerca di maggiore spettacolo

di Alessandro Teri

Una svolta epocale è alle porte per una specialità storica dell’atletica leggera, il salto in lungo. Si prospetta infatti una novità che potrebbe rivoluzionare la tecnica ed i risultati degli atleti. Ad essere stato prospettato dalla federazione internazionale di atletica, World Athletics, sarebbe l’addio all’asse di battuta sui salti. Quindi in futuro non ci sarebbe più da fare attenzione a non pizzicare con il piede la tavoletta sintetica posta in corrispondenza del punto di stacco, che a sua volta verrebbe esteso ad un’area più larga. Addio quindi ai salti nulli, alle bandiere rosse alzate dai giudici di gara per toccate millimetriche, sempre che la sperimentazione da affettuare in alcuni meeting meno importanti dia i risultati sperati, altrimenti non se ne farà niente.

Maggiore spettacolo

L’obiettivo della federazione internazionale sarebbe quello di evitare un numero eccessivo di annullamenti nelle gare di salto in lungo, visto che ad esempio negli ultimi Mondiali di atletica ben un terzo dei salti affettuati in pedana sono risultati nulli. Naturalmente ciò va a scapito dello spettacolo, sportivo e televisivo, perciò si cerca di correre ai ripari cercando di velocizzare pure il calcolo della misura effettivamente saltata, in modo che venga ufficializzata in tempo reale, così da evitare i tempi morti che ancora ci sono tra l’atterraggio degli atleti sulla sabbia e la comunicazione sul display del risultato ottenuto.

Record mondiali longevi

Comunque sia la scomparsa dell’asse di battuta comporterebbe un vero e prorpio cambio di prospettiva, e faciliterebbe non poco la realizzazione di misure più lunghe, in una disciplina in cui storicamente è quasi impossibile ritoccare i record mondiali. Non è un caso che l’attuale primato in campo maschile risalga al 1991, firmato da Mike Powell con l’8 e 95 ai Mondiali di Tokio, a sua volta 23 anni dopo il longevo 8 e 90 di Bob Beamon alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968.

Il futuro è di Furlani e Iapichino

Inoltre per noi italiani una tale modifica delle regole del salto in alto potrebbe avere conseguenze rilevanti, visto il ruolo da protagonisti che si stanno ritagliando due promesse azzurre come Mattia Furlani e Larissa Iapichino (nella foto della Federazione italiana atletica leggera). Il primo continua a stupire macinando record, ultimo in ordine di tempo il primato italiano indoor firmato a soli 19 anni con la misura di 8 e 34 ai recenti campionati italiani di Ancona, stessa rassegna in cui la seconda si è laureata campionessa tricolore con primato stagionale di 6 e 80. E chissà quali misure potrebbero far registrare Furlani e Iapichino, sicuri fenomeni del futuro del salto in lungo mondiale, con il nuovo metodo di misurazione, che potrebbe dare più spazio alle prestazioni dei migliori.