Rossella Fiamingo sogna la gara perfetta a Parigi, intervista alla campionessa catanese

di Alessandra Puglisi

Lo scorso 11 febbraio, in occasione della tappa di Coppa del Mondo a Barcellona, la squadra italiana di spada femminile ha staccato il pass per le Olimpiadi di Parigi della prossima estate. La punta di diamante della spedizione azzurra, la catanese Rossella Fiamingo condivide con Sport Web Sicilia la soddisfazione per l’obiettivo raggiunto, in un’intervista che guarda al suo lunghissimo percorso iniziato all’età di sette anni e ancora audacemente proiettato verso il futuro.

La soddisfazione per la qualificazione

Foto tratta dalla pagina Facebook Italia Team

La qualificazione italiana è frutto anche dei punti ottenuti ai Mondiali 2023 di Milano, che hanno avuto nella spada a squadre un risultato agrodolce, vista la mancata medaglia d’oro, sfumata all’ultimo assalto della Fiamingo. Nella tappa di Barcellona, poi, l’accesso alle Olimpiadi dello stesso team Fiamingo, Santuccio (catanese anche lei), Rizzi e Navarria è stato ottenuto in semifinale grazie alla vittoria sulla Cina e con un turno d’anticipo rispetto al calendario di Coppa del Mondo, un traguardo tutt’altro che scontato in virtù del cambio di regole e della presenza di squadre sempre più competitive: “la qualificazione in anticipo ci fa tirare un bel sospiro di sollievo! Sarebbe stato molto rischioso giocarci tutto all’ultima gara, è arrivata la gara perfetta al momento giusto, eravamo qualificate già prima di disputare la finale con la Corea ma alla fine la vittoria è stata la ciliegina sulla torta”.

Un ricordo di Londra, Rio e Tokyo

Foto credit Getty, Tokyo 2020

La spadista etnea si appresta così a disputare la sua quarta olimpiade, ognuna della quale ha per lei un sapore diverso: “Londra 2012, il sogno di una vita! È stata la mia prima olimpiade ero giovanissima e già essere lì era una vittoria” – ed il podio, ricordiamo, è stato mancato ad un soffio, sconfitta dalla cinese Sun ai quarti di finale negli ultimi secondi del minuto supplementare. Un’esperienza che ha avuto, comunque, riflessi positivi negli anni successivi contribuendo a fortificarne il temperamento e a creare una mentalità vincente, grazie alla quale Rossella è riuscita ad avere a Rio 2016 e a Tokyo 2020 un approccio diverso, più consapevole e maturo: “Rio, la più divertente! Ho vinto la mia prima medaglia olimpica individuale (l’argento, ndr) e sono riuscita pure a vivere meglio il villaggio olimpico e l’intera trasferta. Amo Rio! Ho conosciuto benissimo la città perché per anni ho disputato delle coppe del mondo, per questo avevo deciso di rimanere dopo le mie gare olimpiche e mi sono goduta l’atmosfera dei giochi fino all’ultimo. A Tokyo, nel 2021, ho vinto invece la mia prima medaglia a squadre quindi anche qui è stata una prima volta. Purtroppo per via delle restrizioni covid è stata l’olimpiade più strana in assoluto, è stato un peccato gareggiare senza pubblico!”.

Verso Parigi, oltre ogni critica

Foto tratta dalla pagina Facebook Italia Team

Alle Olimpiadi giapponesi sono seguite una serie di critiche ingiuste scaturite dalla sua eliminazione nell’individuale ai quarti di finale, che è bastata per scatenare contro di lei l’odio gratuito di alcuni haters sui social. Rossella è riuscita a non soffermarsi troppo su questi giudizi dicendosi orgogliosa dell’impresa compiuta in Giappone da lei e le sue compagne Federica Isola, Mara Navarria e Alberta Santuccio, considerata l’assenza di medaglie nella spada femminile da 25 anni. Le prossime gare a cinque cerchi verranno affrontate dalla spadista catanese con la consapevolezza di chi, andando oltre ogni critica, ha raggiunto una solidità psicologica e una maturità atletica che ne acuiscono la forza e con la tranquillità di chi ha già avuto tante soddisfazioni ma ha ancora voglia di competere ad altissimi livelli: “Adesso sono serena e più leggera perché mi sono appena qualificata insieme alle mie compagne di squadra. Ho iniziato ufficialmente il mio allenamento con unico obiettivo Parigi 2024 e la parola d’ordine è entusiasmo. Non voglio vivere più con il peso e il fastidio del giudizio continuo, ho voglia di tirare e divertirmi godendomi il percorso. La voglia di riscatto non è per gli altri ma tutta per me, ci metto tanto amore e passione da 27 anni e spero che in quei giorni riuscirò ad esprimermi con la mia scherma migliore. Ho già espresso una scherma quasi perfetta alle olimpiadi di Rio 2016, vorrei adesso una gara davvero perfetta a Parigi”.

Tra le migliori di sempre

Olimpiadi Rio 2016. Foto di Ferdinando Mezzelani / GMT

Rossella Fiamingo, classe 1991, è già tra le migliori spadiste di sempre. La prima schermitrice donna siciliana a conquistare il titolo di campionessa italiana agli assoluti di Trieste del 2013 e la più giovane della spedizione azzurra della scherma ai Giochi Olimpici di Londra 2012, una qualificazione raggiunta precocemente grazie a una serie di risultati importanti e vari podi, tra cui il bronzo a squadre nel Mondiale di Catania del 2011. Iscritta di diritto tra le grandi dello sport a livello nazionale e internazionale per essere la prima spadista italiana a vincere due mondiali nella spada femminile individuale e la terza spadista al mondo ad aggiudicarsi due titoli mondiali consecutivi (Kazan’ 2014 e Mosca 2015). È stata anche la seconda italiana ad aggiudicarsi la Coppa del mondo, conquistata nello stesso periodo dei due mondiali, a 25 anni da Elisa Uga, prima e fino ad allora unica italiana a riuscirci. E ancora, ottenuto l’argento a Rio 2016, è sua la prima e unica medaglia olimpica individuale nella storia della spada femminile italiana. Un palmares, insomma, caratterizzato da primati e costellato da numerose medaglie vinte nelle rassegne iridate e nelle varie competizioni.

Gli inizi

Il suo amore per la scherma è nato da bambina per un piccolo atto di ribellione. In classe, tra i banchi di scuola, si distribuivano dei volantini che invitavano i bambini allo sport, quelli della scherma erano destinati solo ai maschi, mentre quelli della ginnastica artistica solo alle femmine. Ecco, la piccola Rossella non accettava questa distinzione e iniziò a praticare entrambi, in parte anche per seguire l’esempio del fratello che aveva iniziato col fioretto. Dopo un paio di anni, spinta dal fatto che in palestra l’attività della ginnastica artistica ere stata sospesa e su consiglio del padre, cominciò a dedicarsi solamente alla scherma. A Rossella piaceva l’idea che, a differenza della ginnastica, non ci fosse una giuria a giudicare con dei voti, ma solo delle regole chiare e precise, in più era affascinata dall’eleganza della disciplina. Iniziò, come tutti, col fioretto di plastica, che è l’arma che si usa per imparare la tecnica. Crescendo, la scelta della spada sembrò naturale. Infatti, la preferenza tra le tre armi della scherma viene determinata soprattutto dall’indole dell’atleta che la impugna, considerato che la sciabola è puro istinto, la spada è più riflessione e il fioretto una via di mezzo; come spiega Rossella non ci furono dubbi:” il mio carattere si addice alla scherma e in particolare alla spada. Tirare di spada è un po’ come una partita di scacchi, devi studiare la tua mossa pensando a quella dell’avversario in anticipo” e Rossella, che era già una bimba molto riflessiva, trovò subito una sintonia perfetta con l’arma, accendendosi così una passione per questa disciplina cresciuta poi negli anni insieme a lei. Qualcuno agli inizi della sua carriera agonistica non era d’accordo sulla scelta della spada perché giudicava l’etnea non abbastanza alta per emergere (un metro e 68 centimetri), ma lei è riuscita a colmare questo gap allenando la velocità e imparando a stare a stretta misura nel momento più importante dell’incontro e, inoltre, puntando tutto sulla testa e cioè studiando l’avversario e leggendo in anticipo le sue mosse.

Legata alla Sicilia

Foto tratta dalla pagina Facebook Italia Team

L’amore smisurato per la sua Sicilia ha indotto Rossella a 24 anni di allenamenti nella sua terra, tanti dei quali svolti insolitamente proprio nella stessa palestra in cui aveva cominciato da bambina con la società Methodos di Sant’Agata li Battiati, paesino etneo a pochi chilometri da San Giovanni La Punta, paese in cui è cresciuta. Per lei rappresenta una grande motivo di orgoglio essere riuscita a raggiungere traguardi importanti senza spostarsi dall’isola e continuando miracolosamente ad allenarsi con il suo primo maestro Gianni Sperlinga, con cui dice sempre di essere cresciuta insieme, lui come allenatore lei come atleta. Un percorso singolare che li ha visti migliorare e vincere congiuntamente dai campionati cadetti alle Olimpiadi. Nel frattempo, grazie anche al sostegno della madre, è riuscita a prendere il diploma in pianoforte al Conservatorio Musicale “Bellini” di Catania e nel 2020 ha raggiunto la Laurea in Dietistica sempre a Catania, a cui ha aggiunto di recente un master in “Nutrizione e Dietetica Applicata allo Sport”. Ed è anche appuntato dell’Arma dei Carabinieri.

Amore per il mare

La passione per il mare ha spinto Rossella a prendere casa a Santa Tecla, piccola frazione marinara di Acireale, diventata per lei luogo perfetto per allenamento fisico (costanti le sue corse per il paese e gli esercizi sulla riva, nonché le sue incursioni in mare col SUP) e di preparazione mentale. Dallo scorso anno ha deciso di trasferirsi a Roma, complice nella scelta la relazione sentimentale con il campione di nuoto Gregorio Paltrinieri conosciuto durante i Giochi di Tokyo. Un cambio di vita che le ha consentito di ritrovare molte delle sue compagne di squadra e di lavorare prima con il maestro Massimo Ferrarese poi con Daniele Pantoni alla ricerca di nuovi stimoli e nuove metodologie di allenamento: “Massimo Ferrarese faceva una tipologia di allenamento completamente opposta a quella di Gianni Sperlinga. Gianni lavorava più sulle chiamate, sulla riflessione, sulla lettura dell’assalto; Massimo più sull’istinto, qualcosa che a me un po’ mancava. È servito. Con Pantoni ora è un po’ un mix. Per il resto mi sono ambientata e sto molto bene, ho trovato il mio equilibrio. Sto con Greg, la scherma e il pianoforte. Quando mi manca la mia Sicilia se ho un weekend libero ne approfitto e prendo l’aereo per stare in famiglia e con gli amici di sempre – continua – la Sicilia è bella perché la vita scorre lentamente e a Santa Tecla ancor di più, il mio cuore è sempre lì! Per questo non rinuncio alla Sicilia, appena ho un momento libero ne approfitto! Quando sono a Roma e mi manca il mare vado a Ostia, non è la stessa cosa ma la brezza marina mi ricarica, corro, medito, mi rilasso”.

Equilibrio vincente

Dalla spiccata sicilianità, che si rivela non solo nella sua bellezza, Rossella Fiamingo è uno spirito libero e un po’ ribelle, che ama viaggiare ed esplorare e allo stesso tempo legata amorevolmente alla sua terra e al suo mare, e che adora spesso rifugiarsi nella sua musica suonando il pianoforte. Una professionista metodica ligia alle regole in maniera quasi maniacale e sempre focalizzata su obiettivi ambiziosi temperando la foga agonistica con un sereno controllo interiore, la passionalità nella preparazione e l’aggressività nella competizione con una paziente concentrazione, la sua sicurezza in pedana con la sua timidezza dietro la maschera. Ambiziosa ma con i piedi per terra, esigente e riflessiva, testarda e determinata. Alcune potrebbero sembrare delle contraddizioni e invece tutti questi elementi trovano in Rossella un equilibrio perfetto, una contemperazione vincente e affascinante che la rendono, oltre che una campionessa, un esempio di atleta interessante. Ed è probabilmente questo equilibrio, maturato negli anni e forgiato dalle esperienze, ad essere la chiave di una lunga carriera di successi, dagli inizi di una bimba talentuosa alla atleta esperta che è diventata con il sogno costante del prossimo trionfo: “sono sempre stata una bambina ambiziosa e andavo per gradi. Quando ero piccola non sognavo le olimpiadi, volevo vincere tutte le gare della categoria in cui stavo. Il primo obiettivo era la vittoria alle regionali, poi le nazionali ecc… Sono ancora così e il mio sogno ora è vincere una medaglia d’oro alle olimpiadi!”.