Difesa da incubo, Pigliacelli incerto, Palermo spreca contro la Cremonese | PAGELLE

di Pietro Minardi

Più che di un punto guadagnato, il pareggio odierno sa di occasione sprecata. Finisce 2-2 fra Palermo e Cremonese, nel match valevole per la ventiseiesima giornata del campionato di Serie B. La strada dei rimpianti rosanero è lastricata di buone intenzioni. Una partita che si era messa benissimo per gli uomini di Corini, rimasti in superiorità numerica già dal 14′ per il rosso diretto a Sernicola nell’occasione che ha portato al rigore poi trasformato da Brunori. E a fine primo tempo è arrivato anche il raddoppio di Ranocchia (al quarto gol consecutivo in rosanero) su assist di Diakitè. La partita sembrava ormai indirizzata e invece, ad inizio ripresa, arriva un vero suicidio sportivo della difesa.

Disastro rosanero nella ripresa

Al 49′ è Pigliacelli a combinarla grossa. Prima respinge male una conclusione dai trenta metri. Sugli sviluppi dell’azione, Castagnetti si appropria del pallone e calcia angolato sul palo del portiere. L’estremo difensore rosanero, oggi apparso incerto e largamente insufficiente, è poco reattivo e si fa beffare. Poi, un minuto dopo, è Aurelio a completare la frittata. Su un cross innocuo dalla destra, il terzino sinistro va troppo debolmente a contrasto con Coda, perde la sfida diretta con l’attaccante e si fa superare. Il resto è storia, con Pigliacelli costretto a raccogliere la sfera dal sacco per la seconda volta.

E’ il 50′. Ci sarebbe tutto il tempo per recuperare la sfida sfruttando la superiorità numerica. E invece il Palermo crolla sulle sue gambe. Incomincia a sbagliare passaggi elementari. Continua a subire gli attacchi di una Cremonese gagliarda, messa bene in campo da Stroppa. E lo scontro fra gli allenatori è stato certamente vinto da quello dei lombardi. Corini non riesce ad invertire la tendenza, preferendo giocare con quattro punte invece di tentare di inserire fosforo dove serviva, ovvero a centrocampo. Spentosi Ranocchia, i rosanero sono usciti dal campo. Gli unici lampi sono arrivati dal giovane Traorè, entrato forse troppo tardi per dare il meglio di sè. La morale è la stessa di Parma e quella di Como. Più che di un punto guadagnato, quella che si racconta oggi è l’ennesima occasione da tre punti persa. E se si punta alla Serie A, certi giri a vuoto non sono concesis.

Le pagelle di Cremonese-Palermo

Pigliacelli 4: Incerto già nel primo tempo. Non è rapido in uscita sull’occasione di Pickel. Si dimostra colpevole poi sul gol che porta la Cremonese ad accorciare le distanze. Unica attenuante il terreno bagnato, anche se è mancato in personalità nelle uscite.

Diakitè 6,5: Il voto sarebbe stato certamente più alto in caso di vittoria. Ottimo primo tempo, fantasma nella ripresa. Costretto a fare l’esterno offensivo praticamente per la voglia inspiegabile di Insigne di accentrarsi, finendo così solo per nascondersi dietro agli avversari.

Ceccaroni 4,5: Imperdonabile co-protagonista dei cinque minuti di follia della difesa rosanero.

Nedelcearu 4: Già nel primo tempo rischia di farla grossa. Sul primo gol della Cremonese dorme su Coda.

Aurelio 3: Peggiore in campo. La copertura su Coda nell’azione che porta al pari è da film dell’orrore. Recuperare Lund diventa un’urgenza improcrastinabile.

Gomes 6: Bella l’idea per Diakitè nell’azione che porta al 2-0 di Ranocchia. Nella ripresa, uno dei pochi a non mollare in campo.

Segre 5,5: Le gambe le mette sempre, così come la testa. Nel primo tempo, la sua inzuccata respinta da Jungdal avrebbe meritato più fortuna. Nella ripresa però sparisce nel marasma generale.

Ranocchia 7: Quarto gol in quattro partite. Dire che è l’uomo in più di questo Palermo è riduttivo.

Di Francesco 4,5: Troppo abulico, soprattutto quando c’è bisogno di lui. In superiorità numerica, non incide praticamente mai.

Di Mariano 5: Poche idee e confuse. Poteva fare di più.

Brunori 6,5: Freddo a realizzare il gol che apre le marcature. Nella ripresa però, quando c’è da portare per mano la squadra, non esiste.

Insigne (dal 58′) 4: Non vedere il campo da titolare sicuramente non lo aiuta. Ma l’atteggiamento non è stato quello giusto.

Soleri (dal 68′) 4,5: Mai in partita. A tabellino solo per i falli in attacco.

Coulibaly (dal 79′) 5: Lontano parente di quello visto in autunno. Non in condizione.

Mancuso (dal 79′) 4: Stesso discorso di Insigne, con l’aggravante che spreca una buona occasione al tramonto del 90′

Traorè (dal 79′) 6: Forse sarebbe dovuto entrare prima. Carbura solo nei minuti finali, ma dimostra che ha colpi interessanti. Una delle poche note dolci in un finale dal retrogusto a forti tinte amare.

Corini 4: Ennesima occasione sprecata. Ennesima mancanza di mentalità e stabilità psicologica dei suoi quando serve. In cinque minuti, il Palermo vede scivolare via una vittoria che sarebbe stata vitale e avrebbe acceso la miccia in chiave promozione. Invece i suoi dormono, subiscono non uno ma due gol da una squadra in inferiorità numerica. La partita si perde sotto il profilo tattico. Nell’intervallo, Stroppa fornisce poche ma precise indicazioni ai suoi e, in cinque minuti, recupera una partita che sembrava persa. A parti invertite, forse oggi questo non sarebbe successo. Ma con i se e con i ma non si fa la storia. Quella si fa con le azioni, quelle che il Palermo non ha prodotto nell’intero arco della ripresa. Alla prova dei fatti, rosanero mancanti. Ora, al Barbera, arriva la Ternana. Non c’è tempo per piangere sul latte versato, bisogna rialzarsi.