Il Team Nibali si ferma, La Rosa: “Ripartiremo se ci saranno le condizioni. Da noi palestra di vita”

di Nunzio Currenti

Fermarsi per riflettere. Fermarsi per promuovere il ciclismo. Fermarsi dopo aver per anni creato un modello di squadra giovanile che ha corso in tutta Italia e anche all’estero, lanciando un prototipo di organizzazione apprezzato. Il Team Nibali non svolgerà attività ciclistica quest’anno, continuerà a esistere nell’organizzazione degli eventi ciclistici in attesa di un nuovo percorso progettuale da approntare.

Lillo La Rosa è il coordinatore. Uomo di ciclismo, grande appassionato e innamorato della bicicletta, sentimento che è stato trasmesso dal nonno, che correva con Bartali, e anche dal papà. Pippo Cipriano è il direttore sportivo storico (in questo ruolo anche Marco Sgarrella e , ruolo cardine in tutte le strutture sportive. Insieme hanno costituito in questi anni una coppia importante all’interno di un gruppo societario, guidato da Rachele Perinelli, la moglie di Vincenzo Nibali.

Non basterebbe – confessano – un libro per raccontare questi anni. Quando fai il ciclismo giovanile devi solo pensare al percorso da intraprendere sul piano organizzativo. Noi abbiamo scelto sempre un calendario importante per i nostri ragazzi, correndo in Sicilia le gare più significative, confrontandosi con realtà di assoluto livello in Italia. Abbiamo corso in Veneto, in Toscana e in Puglia, ma per arrivarci in auto devi sempre mettere in conto almeno 12 ore di auto. In generale abbiamo corso in tutta Italia. Siamo andati anche all’estero: in Spagna, in Francia, i ritiri in Svizzera, e in Slovenia. Le vittorie non le traduciamo soltanto nei primi posti o nei podi. Banalizzeremo il significato proprio del risultato finale, frutto del lavoro di un gruppo societario e delle famiglie. Da soli però non potevamo andare avanti”.

 

L’esigenza, quindi, di fermarsi, di guardarsi intorno, è stata più forte di tutto. “Abbiamo deciso di interrompere l’attività per un anno. La voglia di tornare è davvero forte. Ma molto dipenderà dai progetti che stiamo sviluppando. Sarà importante, ripeto, il supporto economico di sponsor e di partner che credano in  noi”.

Quanti giovani formati. Il ricordo di Rosario e Giuseppe

Quanti giovani cresciuti in questi anni. Quante lacrime versate per la scomparsa di Rosario Costa e Giuseppe Milone.Sono mazzate sul piano morale – confessa – che è difficile dimenticare. La sicurezza è un tema ormai fondamentale nel ciclismo. Le famiglie non ti affidano i figli per farli allenare su strada. In questo momento il settore della mountain bike va per la maggiore perché è coperto e al sicuro. Occorre puntare sull’educazione stradale in generale, servono interventi seri sin dalle scuole. La multidisciplinarietà oggi nel ciclismo è fondamentale. Quindi sin da piccoli occorre agire in questa direzione. In tutti i nostri raduni abbiamo invitato la Polizia Stradale per educare i ragazzi al rispetto delle norme. A conferma di quanto si vuole si può”.

Un cambiamento generale comunque arriva a livello generazionale:Le priorità dei ragazzi sono cambiate, rispetto a qualche anno addietro abbiamo assistito a una metamorfosi generale, coinvolgendo in questa analisi le componenti tecnologiche e fisiche. Quando eravamo ragazzi noi la nostra Bibbia era la bicicletta, lo sport, il ciclismo, e in quel compendio leggevamo e vedevamo i risultati ottenuti dai grandi del ciclismo. Prima si studiava proprio dalle riviste, dai libri, dove carpivamo le tabelle, i cambi e un po’ tutto l’aspetto che riguarda la meccanica”. Occorre puntare anche sulla qualità delle gare in Sicilia. “Serve allestire un calendario importante con gare anche dal chilometraggio importante per giovanili. Non possiamo spesse volte sobbarcarci ore di auto per correre corse che dura qualche decina di chilometri. Noi riproporremo i Memorial per i nostri ragazzi”.

E a proposito di ragazzi. Il futuro gli appartiene. Mario Badalamenti (premio Fair Play al galà del ciclismo siciliano; oggi corre con la Gds di Giuseppe Di Salvo) nella scorsa stagione ha rappresentato il team Nibali al Lunigiana, ottenendo risultati prestigiosi a livello juniores, vincendo a Napola, il GP Voce della Montagna, la “notturna” di San Giovanni Galermo, il Trofeo Cronosquadre Città di Paternò, ma si è reso protagonista su pista con diverse convocazioni in maglia azzurra e, infine, vincendo i Campionati Regionali nelle specialità Velocità e KM da Fermo.  A proposito di multidisciplinarietà. Gianluigi Scibilia correrà, invece, con la squadra di Paolo Tiralongo il Team Bike Sicilia che ha esordito nella Firenze-Empoli. Cristian Caputo cercherà di confermare i risultati alla Sol.Me. Olmo.

Non solo loro chiaramente. Ma come mi disse una volta Nibali, come conferma lo stesso La Rosa, l’obiettivo è formare gli uomini del domani è stato perfettamente raggiunto. Un passo alla volta. Il Team Nibali continuerà ancora ad operare anche nel sociale. In attesa del nuovo ciclo.