Stella incontrastata della pallavolo italiana, Paola Egonu non ci sta a sentirsi dire che “i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”, come invece affermato dal Roberto Vannacci nel suo libro “Il mondo al contrario”, controverso caso letterario pubblicato dal Capo di stato maggiore dell’esercito italiano. La pallavolista, nata in Veneto da genitori di origine nigeriana, che ha ottenuto la cittadinanza italiana nel 2014, infatti ha citato in giudizio per diffamazione il militare, per quanto scritto nelle pagine del suo libro riferendosi apertamente a lei.
Il ricorso alla giustizia italiana da parte della giocatrice dell’Allianz Vero Volley Milano è emerso dopo che Paola Egonu ha impugnato una prima archiviazione da parte della Procura di Lucca, che si occupa del caso per competenza territoriale data la residenza a Viareggio di Vannacci, ed ora la palla passa al gup per decidere se accogliere la nuova richiesta da parte di colei che si reputa parte lesa, o invece mettere la parola fine al caso.
Con la maglia della nazionale italiana Paola Egonu ha giocato innumerevoli match, partendo dall’Under 18 fino alla rappresentativa maggiore, con la quale ha vinto da protagonista assoluta un Campionato Europeo, una Volley Nations League, un argento ed un bronzo mondiale, più tanti altri successi. Ma ciò che più conta, nel frattempo è diventata il simbolo del volley tricolore, in Italia e all’estero. E crediamo proprio che le innumerrevoli giovani pallavoliste che la vedono come un idolo assoluto non si chiedano se il colore della sua pelle sia o meno rappresentativo di una nazionalità che ormai, nel 2024, è sempre meno opportuno riferire ai tratti somatici di una persona.
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