Emanuele Schininà, la boxe palestra di vita “Mia figlia Graziella? Non si ferma mai”
di Nunzio CurrentiAltri sport07 Marzo 2024 - 16:16
Firenze nel cuore, la Sicilia il grande amore… in tutti i sensi. Quando senti parlare Emanuele Schininà entri in un universo di emozioni, di sacrifici, un capitolo alla volta di storie da raccontare, da sfogliare e racchiuse in un grande libro che si scrive quotidianamente con l’inchiostro della passione. Perché la boxe racchiude tutto questo.
Perché è un po’ la metafora di una vita vissuta sempre sull’onda dei sacrifici, delle ore di allenamento passate in palestra, delle rinunce, della voglia di trasmettere un patrimonio tecnico importante ai giovani.
“Ho cominciato – racconta – a fare boxe in Toscana, a Firenze, dove i miei genitori si erano trasferiti. Aveva 10 anni. Era un momento particolare, per stimolarmi all’autodifesa i miei m’iscrissero in palestra. Da lì non mi sono più fermato”.
Erano anche gli anni di Rocky al cinema.
“Amo il primo. Era coinvolgente, la storia di un pugile, che grazie a un sogno è diventato campione del Mondo”.
Chi è Emanuele Schininà.
“Ho 48 anni, sono stato professionista, ho un centinaio di combattimenti sostenuti sul ring. Sono stato campione italiano nei pesi piuma e ho lavorato con i più grandi di questo sport, come Patrizio Oliva. Oggi mi dedico ai talenti, a cercare di infondere tutto ciò che ho imparato. Il mio mito? Giovanni Parisi che ci guarda dal cielo”.
Firenze la porta nel cuore.
“Ce l’ho tatuata dentro. Ci vivono ancora oggi i miei genitori. Ci vado spesso. Per me rimane la città del cuore”.
E non solo.
“Io giocavo al calcio storico. Emozione indescrivibile. La sfilata da Santa Maria Novella sino a Santa Croce. Io giocavo nel quartiere degli Azzurri, erano i nostri eroi”
Per amore ha fatto scelte importanti.
“Ero in ferie. In quella fase storica ero in Nazionale. In vacanza a Ragusa. Ho conosciuto l’amore della mia vita, Rosaria. Da un matrimonio felice sono nati tre figli splendidi. Il più grande è Mattia e vive a Firenze. Graziella ha 17 anni e sta ottenendo risultati straordinari”.
Lei ha fondato a casa l’Asd Schininà Boxing Team.
“Ho allenato Alex Paternò, con risultati importanti. Francesco Ingallinera è un Under 22 di spessore nazionale. Crescono Lawrence Saliasi e Jordan Platania, quest’ultimo nella categoria school boys è già in azzurro”.
E, soprattutto, c’è Graziella, astro emergente e sua figlia
“Graziella sta ottenendo risultati straordinari. È vice campionessa d’Europa, ha vinto tre titoli italiani, conquistato il successo in tanti tornei nazionale il Dracula Cup, torneo durissimo, prima degli Europei, che si disputeranno in Croazia dal 1 al 15 aprile”.
Padre e figlia. Allenatore e atleta. Un rapporto speciale.
“Mi garantisce un effetto adrenalina inspiegabile. Ormai ci conviviamo con certe sensazioni. È dura. Litighiamo sul mangiare, perché chiaramente la vedo quotidianamente. Noi siamo innamorati pazzi. Il nostro è un amore vero”.
Come concilia sport e studio?
“Frequenta il Liceo Scienze Umane. Essendo un’atleta d’interesse nazionale, deve organizzarsi per bene con le interrogazioni in quanto è in ritiro con la nazionale. Ad allenarla la modicana Valeria Calabrese”.
La boxe siciliana è in buone mani.
“Auguro a Salvo Cavallaro di ottenere grandi risultati. È un esempio per tanti giovani. Quest’anno è davvero importantissimo per lui con le Olimpiadi”.