Italrugby da sogno…ritrova finalmente l’emozione della vittoria contro la Scozia

di Alessandro Teri

Era dal 2012 che non vincevamo all’Olimpico, e a sfatare quella che ormai sembrava una maledizione ci hanno pensato i ragazzi di coach Gonzalo Quesada, che oggi fanno grande l’Italrugby battendo la Scozia in un match che ha qualcosa di epico, sicuramemte memorabile. La penultima giornata del Sei Nazioni 2024 ci regala quindi una gioia attesa da tanto, e rimandata troppe volte, rimediando al più tante sconfitte onorevoli ma pur sempre frustranti. Invece stavolta esultiamo, felici di aver assistito al 31-29 in nostro favore, che ci ha tenuti col fiato sospeso fino all’ultimo, quando al termine di una serie interminabile di fasi con la palla ovale in mano agli scozzesi che cercavano di rovinarci la festa, l’arbitro non ha finalmente fischiato la fine.

Partiamo dalla fine

Partiamo quindi dall’epilogo nel raccontare questa magica partita, dal calcio di punizione di Garbisi, che ci porta avanti in modo decisivo, a distanza di break dalla Scozia. È il 73′, e siamo a più 9, sul 31 a 22, mentre ci apprestiamo a vivere dieci minuti interminabili. E la tensione sale ancora in seguito alla meta avversaria realizzata al 78′, che ci ammutolisce, tanta è la voglia di non farsi fregare da sotto il naso un trionfo strameritato. Respingere gli avanzamenti dei britannici diventa essenziale, per non uccidere un sogno. E quando la partita finisce davvero, manco sembra vero che l’abbiamo portata a casa.

L’impensabile diventa realtà

Eppure il primo tempo non era iniziato proprio nel migliore dei modi, dato che all’11’ eravamo già sotto 3-14. Poi la prima meta italiana, messa a segno da un portentoso Nacho Brex, sembra sbloccarci. E anche se torniamo sotto 10-22, abbiamo modo di riportarci ad una distanza accettabile prima del riposo con 6 punti di svantaggio. Ritornati dagi spogliatoi è come se iniziasse una nuova partita, fatta di 40 minuti giocati alla perfezione, senza alcun timore reverenziale e animati da una voglia di vincere senza confini. Pima ci pensa Lynagh a portarci a meno 1, dunque un’altra meta, questa volta di Varney, ci fa capire di essere ad un passo dall’impensabile. Rimangono da giocare una ventina di lunghissimi minuti, in un’apnea che non ci annebbia la vista. Ritorniamo a respirare all’ottantesimo, ma il fiato manca per l’emozione.

(foto instagram Six Nations Rugby)