Il presidente del Lecco parla del rischio combine, i suoi giocatori rispondono “Siamo sconcertati”

di Redazione

Il suo Lecco sembra ormai spacciato alla retrocessione in serie C, un immediato ritorno in terza serie dopo averla conquistato faticosamente sia sul campo a metà giugno inoltrato sia nelle aule di tribunale. All’indomani del ko interno col Palermo la matricola lecchese è sempre più ultima con 21 punti raccolti in 29 partite di campionato a sei dalla Feralpisalò, penultima, ad 8 lunghezze dalla zona play out col peggiore attacco (27 gol fatti) e la peggior difesa (54 reti al passivo). Il presidente del club lombardo, Paolo Leonardo Di Nunno intervistato da ilovepalermocalcio.com ha però denunciato la possibilità che l’ombra del calcio scommesse possa aleggiare tra i suoi giocatori.

Una denuncia shock. Ecco cosa ha detto il massimo dirigente del club lombardo: “Del risultato mi interessa poco perché ormai siamo condannati a retrocedere. Piuttosto mi preoccupa altro: ancora oggi nel calcio si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti“, ha sottolineato.

Rapporti tesi tra il presidente ed i tifosi

Il Lecco finora ha racimolato 5 vittorie in campionato con tre cambi in panchina: prima Foschi poi Bonazzoli ed ora Aglietti.

Nelle ultime giornate anche il rapporto con i tifosi si è fatto particolarmente teso. Proprio nel corso del match col Palermo il presidente Di Nunno è stato ferocemente contestato e al termine della partita ha voluto rispondere ai tifosi più caldi tramite gli altoparlanti dello stadio: “Se buttate ancora una bomba in campo lascio Lecco. Vi ho preso in tribunale che eravate falliti, senza di me tornate in Terza Categoria“.

E poi ha spiegato il perché di tali parole: “Il mio gesto nasce dal fatto che sono stanco di pagare ammende per certi comportamenti. Le mie erano parole solo per sensibilizzare il pubblico a tenere una condotta corretta. Invece sono stato aggredito e sono dovuto uscire scortato. Poi dopo ho ricevuto le scuse di chi mi ha aggredito, ma questo conta poco. Sarò del Lecco fino a fine anno, poi andrò via“.

I tesserati del Lecco, “Affermazioni diffamatorie”

Non è tardata la reazione dei tesserati del Lecco. Sia calciatori che tecnici hanno risposto con una nota stampa diffusa sul sito dell’Aic, l’Associazione italiana calciatori, il sindacato del settore, insomma. “I Calciatori e i Tecnici tesserati per la società Calcio Lecco 1912 Srl esprimono il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Paolo Leonardo Di Nunno dopo la partita disputata nella giornata di ieri. Le sue affermazioni, riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite, sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza”.

E proseguono “Respingiamo dunque fermamente le illazioni del Presidente, lesive della nostra reputazione, parole che gettano discredito sul lavoro svolto da ogni singolo membro della squadra e sull’immagine del nostro club nel suo complesso. Il nostro gruppo è unito e determinato per continuare, con il massimo impegno, a inseguire una salvezza che a molti sembra impossibile e per difendere l’onore della nostra squadra, della nostra città e dei nostri tifosi, certi di poter sempre onorare sul campo la maglia che indossiamo fino all’ultimo minuto”.