Niente Olimpiadi per Alex Schwazer, anche il Tas respinge il suo ricorso

di Redazione

Niente da fare per Alex Schwazer: l’ex campione olimpico di marcia non potrà provare ad esserci alle Olimpiadi di Parigi, visto che anche il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna ha rigettato il suo ricorso per aver riconosciuta una sospensione sulla squalifica ad otto anni, che gli era stata comminata l’11 agosto 2016 in seguito alla seconda positività riscontrata, dopo quella che nel 2012 gli era costata un primo stop.

Presunte manipolazioni

Il pronunciamento del Tas, quindi, non annulla quello che a sua volta era stato il verdetto dell’Atlhetic Integrity Unit (Aiu), organismo della federazione mondiale di atletica (World Athletics), che a novembre aveva già detto “no” alla richiesta del marciatore, che in quel periodo partecipava da concorrente al Grande Fratello. E proprio dagli schermi televisivi, all’interno di un reality show, il trentanovenne altoatesino aveva più volte ribadito la sua innocenza, anche sulla scorta di una sentenza del Tribunale di Bolzano, secondo cui ci sarebbero state delle manipolazioni sul campione di urine risultato positivo.

Una nuova delusione

Non è di questo avviso però la Wada, e anche il tribunale svizzero, nel frattempo, aveva respinto una prima richiesta di sospensione della squalifica, avanzata dai legali di Schwazer, per permettergli di partecipare alle Olimpiadi di Tokio 2020, disputate nel 2021 a causa della pandemia. Adesso questa nuova delusione per colui che nel 2008 vinse l’oro olimpico nella 50 chilometri di marcia a Pechino, che comunque potrebbe ancora tentare la strada giudiziaria per un eventuale nuovo appello.