Scontri all’Euganeo, arrestati 5 ultrà del Catania 8 agenti feriti, i rischi per il club

di Edoardo Ullo
Disordini all'Euganeo durante l'intervallo di Padova-Catania, finale di andata di Coppa Italia di serie C 2023-2024

Disordini all’Euganeo durante l’intervallo di Padova-Catania, finale di andata di Coppa Italia di serie C 2023-2024

La follia di un gruppo di facinorosi ultrà del Catania che si è scatenata allo stadio Euganeo di Padova durante l’intervallo della finale di andata di Coppa Italia di serie C ha un bilancio pesantissimo. Cinque tifosi arrestati per gli scontri ed otto agenti della polizia (quattro della Digos ed alrtettanti del reparto Mobile) feriti.

E tutto per una partita di calcio. I disordini sono nati a quanto pare dall’azione solitaria di un supporter del Catania che ha scavalcato la recinzione aprendo poi la porta della curva che avrebbe dovuta essere chiusa.

Da lì sono poi partiti una sessantina di tifosi rossazzurri – su una rappresentanza complessiva di quasi 2.000 sugli spalti dell’impianto veneto – per andare nella zona dei tifosi rivali rubando, peraltro, uno striscione (quello del gruppo degli Amissi Biancoscudati) e provocando la tifoseria avversaria che, ricordiamo, è gemellata da anni con quella del Palermo.

L’intervento della polizia in tenuta antisommossa

Quando le due frange stavano per entrare seriamente a contatto (per fortuna solo qualche screzio) è arrivato l’intervento della polizia in tenuta antisommossa. I disordini provocati anche dal lancio e dallo scoppio di diversi fumogeni hanno poi ritardato l’inizio del secondo tempo della finale di andata che – per la cronaca – è finita 2-1 per i veneti.

 

Durante l’intervento, sono stati arrestati tre tifosi del Catania mentre gli altri sono stati spinti verso il settore ospiti. Durante questi scontri un dirigente della polizia – responsabile del servizio – che è ricoverato in terapia intensiva a Padova a causa di un malore di natura cardiaca.

Gli arrestati e le indagini

I tre tifosi arrestati durante gli scontri sono già conosciuti alle forze dell’ordine in quanto già gravati di diversi precedenti per reati quali associazione mafiosa, rapina, spaccio di stupefacenti, reati contro la persona e il patrimonio e già destinatari di provvedimenti di Daspo.

In mattinata, un quarto supporter etneo è stato arrestato grazie alle attività della Digos e delle questure di Padova e Catania mentre si stava imbarcando su un volo per Edimburgo, in Scozia, in partenza dall’aeroporto di Milano Linate. L’atro è stato arrestato a Catania ma le indagini proseguono e potrebbero esserci ulteriori sviluppi. Per tutta la nottata gli uomini della polizia di Padova supportata dalla Digos di Catania hanno visionato i filmati per risalire ai responsabili dei tafferugli.

La condanna del Catania Fc

Già prima della fine del match il club rossazzurro con una nota aveva comunicato la propria condanna verso gli episodi di violenza.

Questa la nota “Catania Football Club stigmatizza il comportamento dei facinorosi protagonisti degli scontri e delle intemperanze allo stadio ‘Euganeo’. Condanniamo fermamente e categoricamente ogni forma di violenza, esprimendo piena solidarietà alle forze dell’ordine”.

Cosa rischia il Catania, si attende il giudice sportivo

Tuttavia il Catania potrebbe rischiare per quanto successo all’Euganeo. C’è a tal proposito attesa per le decisioni del giudice sportivo.

Si va dall’ammenda pecuniaria anche pesante, alla squalifica del campo. Ma potrebbe esserci l’imposizione di disputare alcune gare a porte chiuse. In quest’ultimo caso il match di ritorno di Coppa Italia, in programma il 2 aprile, potrebbe disputarsi senza pubblico al Massimino o addirittura lontano dallo stadio catanese. Sarebbe una doppia sconfitta per la città e per il Club che ha raggiunto questo obiettivo della finale di Coppa Italia per la prima volta nella sua storia.

L’assessore Parisi, “Responsabili siano condannati”

Sergio Parisi, assessore allo Sport al Comune di Catania, in una nota fatte pervenire alle redazioni parla apertamente di “ombra negativa sulla grande dimostrazione di affetto da parte dei tifosi rossazzurri, arrivati a Padova da ogni parte del nord Italia e dalla Sicilia”.

E prosegue: “Il comportamento di pochi rischia di vanificare l’effetto positivo della prima finale importante nella storia di Catania calcistica e comporta un grave danno di immagine per tutta la Città”.

Inoltre sottolinea: “Esprimiamo forte disappunto per il comportamento di questa parte marginale della tifoseria etnea e ribadiamo massima vicinanza e solidarietà alle forze dell’ordine; al contempo, sosteniamo lo sforzo che l’attuale proprietà del Catania ha compiuto per fare ripartire il calcio e che non può essere vanificato da comportamenti delinquenziali”.

E poi la condanna: “I responsabili vanno puniti, come stabiliscono le norme, senza che questo  mortifichi, tuttavia, la passione sportiva e il grande affetto della stragrande maggioranza dei sostenitori rossazzurri, protagonisti in positivo riempiendo sempre gli spalti, seppure con risultati non sempre all’altezza delle aspettative”.